La ricostruzione della vicenda di Chiara Petrolini
Chiara “ha portato avanti la gravidanza con l’obiettivo di sopprimere il proprio figlio”, fa sapere il procuratore D’Avino. I motori di ricerca del cellulare della giovane mostrano una verità terrificante. Chiara cercava informazioni su come avere una “pancia piatta” e su quali “abiti usare” per nascondere i segni della gravidanza. Ha anche cercato informazioni su “erbe e misoprostolo”, un farmaco abortivo. Una prova che quei bambini in realtà non li voleva. Anche la sua vita dopo i parti la dicono lunga sulle sue intenzioni. Lei e il fidanzato hanno dormito insieme anche la notte successiva a uno dei due parti, nella stessa taverna della villetta di Vignale dove il bambino era venuto alla luce e morto poche ore prima. Solo “24 ore dal parto”, è andata dall’estetista, ha sottolineato il procuratore D’Avino. Poi due giorni dopo è partita per l’America. Questi comportamenti freddi e distaccati non sono dissimili da quelli dell’anno precedente, quando dopo la morte del primo figlio, era andata a fare shopping con un’amica.