
Da giorni le truppe russe si preparavano all’assedio, rafforzando le difese e organizzando turni serrati per fronteggiare l’aumento della pressione dell’offensiva nemica. La situazione è precipitata quando circa trecento soldati avversari, approfittando della fitta nebbia e delle condizioni meteorologiche favorevoli, sono riusciti a superare le linee di confine, costringendo le forze ucraine a una manovra difficile e ritirata strategica. Gli ultimi giorni sono stati segnati da intensi scontri, mentre l’organizzazione delle truppe cerca ora di limitare i rischi per il personale, sotto una pressione crescente che ha reso inevitabile l’indietreggiare dai punti più esposti. Qual è la situazione.

Ritiro strategico delle truppe dalla città: cosa succede
L’operazione, spiegano fonti militari ucraini, è stata pianificata per limitare le perdite e garantire la sopravvivenza delle truppe in un quadro operativo sempre più ostile. Gli ufficiali sottolineano che la priorità resta la tutela della vita dei soldati e il mantenimento della capacità di resistenza.
Le testimonianze raccolte sul campo descrivono una situazione di crescente difficoltà per l’esercito ucraino, con la popolazione locale costretta ad abbandonare le proprie abitazioni e numerosi mezzi militari ucraini in movimento verso retrovie più sicure. “L’intensificarsi dei raid e l’esposizione al fuoco nemico hanno reso insostenibile la difesa degli insediamenti”, affermano fonti ufficiali di Kiev.

Zaporizhzhia, gli ucraini indietreggiano mentre Mosca avanza
Nel frattempo, l’esercito russo intensifica le proprie manovre e continua a impiegare artiglieria pesante e droni per colpire le posizioni ucraine lungo tutto il fronte meridionale. Il controllo del territorio nella regione di Zaporizhzhia rimane un obiettivo strategico per Mosca, che punta a consolidare le sue conquiste militari. I dettagli degli ultimi sviluppi del conflitto in Ucraina.
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