Che cosa può aver causato questa emergenza?
Il cuore dell’inchiesta riguarda proprio il contenuto tossico dei cosmetici, in particolare di uno shampoo chiamato in causa dalle vittime. L’uso di sostanze vietate secondo le normative europee può aver scatenato reazioni cutanee acute e la perdita di capelli documentata dai clienti stessi. Il sospetto è che il mix di ingredienti contaminanti abbia agito direttamente sul bulbo pilifero o sulla pelle, scatenando i sintomi denunciati.

Perché l’episodio fa scalpore
La vicenda ha scosso Treviso, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza nei saloni di bellezza. La parola d’ordine diventa vigilanza: non solo per l’estetica, ma anche per la salute dei consumatori. L’episodio richiama l’attenzione su:
• il rispetto delle normative europee sui cosmetici,
• la necessità di controlli frequenti e puntuali,
• il potenziale rischio a cui i clienti possono essere esposti inconsapevolmente.
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Cosa succede ora e cosa fare
Dopo il sequestro dei prodotti, le indagini proseguono. Le autorità valutano la possibilità di ulteriori chiusure o sanzioni da parte della Direzione generale dell’azienda sanitaria. Nel frattempo, è stato consigliato a chi ha subito irritazioni o perdita di capelli di rivolgersi a un medico specializzato, possibilmente tricologo o dermatologo.
L’episodio ribadisce l’importanza di affidarsi sempre a saloni certificati e attenti alla compatibilità e sicurezza dei cosmetici, evitando prodotti di dubbia provenienza o qualità.