Taranto: compra la tomba, ma accade l’impensabile al cimitero
Il loculo, che la signora aveva comprato anni prima dal Comune era già occupato. Dinnanzi a sé la donna si è ritrovata la tomba di un’altra persona, con tanto di nome, cognome, fotografia, data del decesso e fiori. Sconvolta, l’anziana ha subito contattato gli uffici comunali per segnalare quanto accaduto e si è scoperto che i contratti stipulati erano esattamente uguali ad eccezione dei dati anagrafici. In altri termini, la stessa tomba era stata venduta due volte. (continua a leggere dopo le foto)
Taranto, compra la tomba ma al cimitero la trova occupata
Nonostante le denunce alla Procura, sia da parte della donna che del Comune, la vicenda però non si era risolta. Pensate che il fascicolo era stato archiviato. Il caso tuttavia si è rivelato decisivo per l’avvio della maxi inchiesta “Golden System” portata avanti dalla squadra mobile di Taranto. “Un fatto strano che restava comunque incastonato nella disinvolta, lucrosa e illegale gestione di quelle attività cimiteriali scoperchiate dall’inchiesta “Golden System” della squadra mobile di Taranto. Un appalto da 7 milioni – secondo gli inquirenti manipolato e costruito su misura per assegnarlo alla cooperativa Kratos – ha portato gli inquirenti a individuare un’associazione a delinquere composta da alcuni necrofori che imponevano ai famigliari dei defunti una tangente, modesta ma da moltiplicare per decine di volte ogni mese, e applicata anche alle onoranze funebri e agli artigiani variamente coinvolti nei lavori”, si legge sul «Corriere della Sera». (continua a leggere dopo le foto)
I dettagli sull’inchiesta “Golden System”
L’attività estorsiva veniva compiuta nei due cimiteri tarantini, il «San Brunone» al quartiere Tamburi, e il «Maria Porta del Cielo» a Talsano. L’indagine, guidata dai pm Maria Grazia Anastasia e Francesco Ciardo, è partita dall’incendio di due mezzi di una ditta che gestiva in precedenza le attività cimiteriali e che si apprestava a partecipare alla nuova gara. Gli inquirenti, come riferisce sempre «Il Corriere», hanno messo sotto accusa, oltre ai necrofori, anche tre dirigenti comunali. Un fatto clamoroso, ma non così isolato nel nostro paese, purtroppo. Come scrive Alessandro Dell’Orto su «Libero Quotidiano» «oltre alle case ormai dobbiamo stare attenti anche alle tombe: c’è sempre qualcuno che sbaglia o che cerca di fregarci vendendole anche ad altri (…) oppure chi è pronto a occupare abusivamente il primo loculo disponibile che trova. Come è successo un anno fa al Cimitero Nuovo di Poggioreale, a Napoli».