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Conclave, quando la fumata bianca: le previsioni del cardinale Re

Conclave, quando la fumata bianca: le previsioni del cardinale Re

“Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca”, ha dichiarato Re, auspicando che lo Spirito Santo “soffi forte” su questo Conclave. Un’affermazione che lascia trasparire un certo ottimismo, ma anche la consapevolezza che la decisione non sarà semplice. Re ha tracciato anche l’identikit ideale del prossimo pontefice: il nuovo Papa non sarà soltanto una guida per il popolo cattolico, il suo ruolo avrà inevitabilmente ricadute globali. “Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all’inizio del Conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi”, ha detto il cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei sottolineando che il nuovo Papa “prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l’aspetto spirituale abbiamo notato un po’ un ‘dimenticare Dio’.” Quindi “c’è un bisogno di un risveglio”. (continua a leggere dopo le foto)

Conclave, interviene il cardinale Re

“Il mondo si attende molto dal nuovo Papa sia per un risveglio religioso ma anche il mondo è travagliato da un problema gravissimo, quello della guerra in tanti Paesi. Quella tra Ucraina e federazione russa che porta conseguenze in tutta l’Europa. E poi a Gaza, nella terra dove Cristo è nato e dove c’è la terra stessa che invoca la pace ma la pace non c’è. Stiamo attraversando un momento difficile per l’umanità. E speriamo che adesso ci sia una ripresa”, ha detto il cardinale Giovanni Battista Re.“Nel corso dell’incontro preparatorio al Conclave i cardinali hanno avuto modo di esprimere la loro preoccupazione perchè questa pace tarda a venire. Il mio appello è che ci si impegni per la pace. E che questa pace arrivi. Ci vuole una onesta trattativa. Da che mondo e mondo è così. E bisogna trovare la linea giusta, il punto d’incontro. Perchè la guerra è distruzione, morte di persone, familiari. Distruzione delle case e degli ospedali. Un motivo di più per pregare la Madonna di Pompei e qui anche Bartolo Longo ci dia una mano”, ha aggiunto Re. 

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