
Diogo Jota, il fisioterapista rompe il silenzio: vuole che si sappia la verità – Non c’erano né eccessi, né serate folli. Nessuna vita spericolata. Solo il desiderio di rientrare in Inghilterra per riprendere ad allenarsi con il Liverpool, dopo un infortunio delicato. E invece, quella che doveva essere una notte tranquilla si è trasformata in un incubo. Diogo Jota, attaccante portoghese di 28 anni, è morto insieme al fratello André Silva in un terribile incidente stradale avvenuto nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 luglio nel nord-ovest della Spagna.

Diogo Jota, il fisioterapista rompe il silenzio: vuole che si sappia la verità
Un’uscita di strada improvvisa, forse dovuta allo scoppio di uno pneumatico, ha trasformato la Lamborghini Huracán sulla quale viaggiavano in una trappola di fuoco. I due fratelli sono morti carbonizzati, senza possibilità di salvezza. A confermare il decesso sul colpo è stato il funzionario del governo spagnolo Angel Blanco.

Le parole del fisioterapista: “Basta bugie, Diogo non stava facendo festa”
A smentire con forza le voci circolate online e su alcuni media è stato Miguel Goncalves, fisioterapista respiratorio che ha seguito Diogo Jota nei giorni precedenti alla tragedia. Lo ha fatto in un’intervista al quotidiano portoghese Record, cercando di ristabilire la verità e difendere la memoria del calciatore. “Ho letto cose spiacevoli su internet e ne ho sentite anche sui media Diogo e André non stavano facendo festa, non conducevano una vita sregolata. Non c’era nulla di strano quella notte. Nulla”, le sue parole. Il fisioterapista aveva visto Jota solo poche ore prima dell’incidente, intorno alle 20:30. Il calciatore stava recuperando da uno pneumotorace che aveva richiesto un intervento dopo la recente vittoria in Nations League con il Portogallo. Era in convalescenza, ed era stato sconsigliato dai medici di prendere un volo a causa della pressione della cabina. Per questo, Diogo aveva optato per un lungo viaggio via terra.
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