
Diogo Jota, il tremendo retroscena sull’incidente: cosa salta fuori – Un rettilineo che sembrava innocuo, una notte come tante. Poi, il boato. E il silenzio. Solo l’odore acre del fumo e una sagoma nera tra le fiamme a rompere l’oscurità. È finita così, nel cuore della Spagna, la vita di due fratelli. I loro nomi sono stati pronunciati solo ore dopo, con il cuore gonfio di dolore da chi li conosceva bene. Prima, c’erano solo rottami e disperazione.

Diogo Jota, il tremendo retroscena sull’incidente: cosa salta fuori
L’incidente è avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 luglio, all’altezza del chilometro 65 dell’autostrada A52, nei pressi di Cernadilla, nella provincia di Zamora, al confine con il Portogallo. La scena apparsa agli occhi dei soccorritori era agghiacciante: una Lamborghini completamente carbonizzata, nessun superstite. La dinamica si è delineata poco a poco, attraverso le tracce sull’asfalto e i rilievi della Guardia Civil.

Lo schianto e l’esplosione: le cause dell’incidente
Secondo i primi accertamenti delle autorità spagnole, lo scoppio di uno pneumatico durante un sorpasso ad alta velocità potrebbe essere all’origine della tragedia. Un guasto improvviso, una perdita di controllo, la vettura che esce dalla carreggiata e si schianta. Poi l’incendio, immediato e devastante. Il bolide era stato preso a noleggio poche ore prima. Dalle informazioni ricavate dalla centralina GPS del veicolo, pare che l’auto viaggiasse a una velocità ben superiore ai limiti previsti. La macchina era diventata una trappola mortale: le fiamme non hanno lasciato scampo. I corpi dei due passeggeri, trovati privi di vita nell’abitacolo, erano irriconoscibili. Ma grazie ai documenti recuperati, alla targa e ad alcuni effetti personali, si è potuto risalire con certezza alla loro identità.
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