La confessione di Stefania Russolillo
Gli aggiornamenti sul caso di omicidio di Rosa Gigante, madre di Donato Di Caprio sono stati riportati dal Corriere della sera. La vicina di casa della vittima, Stefania Russolillo avrebbe confessato il delitto in sede di udienza: «L’ho ammazzata, ma non per soldi. Non volevo aggredirla, né rapinarla». Un’ammissione choc che è stata poi seguita dal racconto di quegli attimi tragici che hanno preceduto la morte di Rosa. L’uccisione sarebbe sopraggiunta in seguito una colluttazione sfociata su questioni banali. (Continua a leggere dopo le foto)
Omicidio di Rosa Gigante: il racconto della killer
Dal racconto fatto da Russolillo emergerebbe un aggressione per difesa: «Mi ha chiesto se fosse arrivata la posta e le ho risposto di no. Poi mi aggredisce». Sarebbero poi iniziati gli spintoni che avrebbero fatto perdere l’equilibrio all’anziana. Stefania Russolillo poi ammette. «L’ho sbattuta contro il muro. Diverse volte, non ricordo quante volte». Il racconto agghiacciante riportato dall’articolo segue poi con la confessione del terribile gesto. «Ricordo che cercava di rialzarsi, poi non ricordo più nulla. L’ho strangolata io di certo, ma non ricordo». Rimangono quindi vari punti oscuri sul movente della violenza apparentemente così improvvisa. Da quanto Stefania avrebbe asserito, infatti, tra le due vicine di casa ci sarebbe stato un buon rapporto e nessun litigio prima della tragedia.
