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Donnarumma rapinato in casa, il racconto choc: cosa gli hanno fatto

Il portiere della Nazionale italiana, Gigio Donnarumma ha subito un furto nella sua abitazione a Parigi, mentre si trovava a suo interno insieme alla compagna, Alessia Elefante. A Libero il portiere racconta lo spiacevole evento che lo ha sconvolto.

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Donnarumma rapinato in casa: “Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso”

“Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare“. Inizia così il racconto sulla rapina avvenuta in casa di Donnarumma a Parigi. Durante l’intervista a Libero, il portiere del PSG e della nazionale italiana, ha spiegato quegli attimi di terrore che ha vissuto insieme alla compagna Alessia. “Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso. Non posso entrare troppo nei dettagli, ci sono le indagini in corso. Abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel. La paura è stata tantissima, ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia”. Il portiere si è visto derubato di beni per un valore di circa mezzo milione di euro. (continua dopo la foto)

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Donnarumma, il gesto dopo la rapina

Il portiere Gianluigi Donnarumma di 24 anni, ha raccontato di essere scappato da quella casa e di essersi rifugiato in un hotel di lusso nelle vicinanze. Stando alle varie indiscrezioni, Donnarumma sarebbe stato colpito un paio di volte dai malviventi, che gli avrebbero procurato due ferite alla testa. Gigio, poi confessa che, nonostante non ci siano state gravi lesioni, la paura e lo shock iniziale sono stati forti. “Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male”, conclude il portiere.

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