
La vita di Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre a 91 anni, si chiude esattamente dove era cominciata: tra le colline della Valtrebbia. Lo stilista sarà sepolto nel piccolo cimitero di Rivalta, il borgo fortificato che lo accolse da bambino quando la sua famiglia cercò rifugio dai bombardamenti della guerra. Una scelta che spiazza chi si aspettava una destinazione più mondana o legata alla Milano della moda, ma che racconta con forza il legame indissolubile con le proprie radici.
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Una cerimonia privata nella chiesa di San Martino
Il funerale si terrà nella chiesa quattrocentesca di San Martino, all’interno del borgo medievale. La celebrazione, prevista per le 11.30, avverrà subito dopo un matrimonio già in programma. A officiare la funzione sarà don Giuseppe Busani, parroco della comunità, in una cerimonia che lo stilista ha voluto strettamente privata. Non più di una ventina i presenti, con Rivalta trasformata in una vera e propria “zona rossa” per ragioni di sicurezza.
Secondo le volontà di Armani, dopo la funzione il feretro sarà cremato e le ceneri tumulate nella cappella di famiglia, accanto ai suoi cari: la madre Maria, il padre Ugo e il fratello Sergio. Una decisione che esclude la possibilità di un trasferimento al Famedio di Milano, dove riposano molti grandi nomi italiani. Armani resterà invece tra quelle colline che lo hanno visto crescere e che non ha mai abbandonato davvero.
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