L’operazione delle forze dell’ordine
Dopo le prime ricerche nella zona nord di Roma, la Polizia Penitenziaria, in collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri, ha esteso il raggio d’azione all’intera provincia.
Posti di blocco sono stati istituiti nei principali snodi cittadini — stazioni ferroviarie, autostazioni e arterie di collegamento — per intercettare il fuggitivo.
Con il passare delle ore, e in assenza di risultati, la caccia all’uomo si è ampliata a livello nazionale. L’obiettivo è evitare che Ionit riesca ad abbandonare il territorio italiano o a rifugiarsi presso conoscenti, ipotesi ritenuta plausibile dagli inquirenti.

Il precedente di altre evasioni e i rischi per la sicurezza
L’episodio ha riacceso la polemica su un tema già noto: la sicurezza dei detenuti ricoverati negli ospedali civili. Negli ultimi anni si sono registrati altri casi simili, che hanno spinto le autorità a valutare protocolli più rigidi per i trasferimenti.
Ogni evasione rappresenta non solo un rischio per la sicurezza pubblica, ma anche un fallimento del sistema di custodia e reinserimento. Le indagini in corso dovranno chiarire se vi siano state negligenze o complicità e se i protocolli di sorveglianza siano stati rispettati integralmente.
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Indagini in corso e appello ai cittadini
Le ricerche di Baiaram Ionit proseguono senza sosta. Le autorità hanno diffuso la sua descrizione fisica a tutte le pattuglie operative sul territorio e invitano la popolazione a segnalare immediatamente eventuali avvistamenti sospetti.
Il Ministero della Giustizia ha disposto una relazione urgente sull’accaduto per verificare la correttezza delle procedure adottate durante il ricovero e il livello di vigilanza effettivo.
L’appello alla collaborazione dei cittadini resta fondamentale: ogni informazione potrebbe rivelarsi decisiva per la cattura del fuggitivo.