
Elezioni, chi è il favorito: nessuno se lo aspettava – Oggi e domani, domenica 5 e lunedì 6 ottobre, la Calabria torna alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione. È una tornata elettorale carica di tensione politica: lo scorso agosto il presidente uscente Roberto Occhiuto, in carica dal 2021 e leader di Forza Italia in Calabria, si è dimesso dopo essere stato indagato per corruzione, annunciando però la sua immediata ricandidatura. «Saranno i calabresi a decidere se il mio lavoro deve continuare», ha dichiarato in un video.

Elezioni, chi è il favorito: nessuno se lo aspettava
Occhiuto è sostenuto dalla coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, e rimane il grande favorito. A sfidarlo è Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 Stelle ed ex presidente dell’Inps, candidato del centrosinistra con il sostegno di M5S, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva. Terzo candidato in corsa, Francesco Toscano di Democrazia Sovrana e Popolare. I seggi saranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15, e vincerà chi otterrà anche un solo voto in più: in Calabria non è previsto ballottaggio.

Occhiuto e il ritorno alle urne dopo l’inchiesta
L’inchiesta che coinvolge Occhiuto ruota attorno ai rapporti con due manager ed è ancora nella fase preliminare, ma ha avuto un impatto politico immediato. Il 13 agosto, poche ore dopo la notizia dell’indagine della Procura di Catanzaro, l’ex governatore ha annunciato le dimissioni e la volontà di ricandidarsi subito. Secondo molti osservatori, tra cui lo stesso Tridico, la scelta è stata una mossa tattica: affrontare subito gli elettori per rilegittimarsi, prima che la vicenda giudiziaria entri nel vivo. E i numeri, per ora, sembrano premiarlo. I sondaggi di fine settembre lo danno tra il 53 e il 54%, con Tridico attestato tra il 42 e il 46%. A fine agosto, le distanze erano più ampie (60 a 37), ma il vantaggio del centrodestra resta netto. La sfida di Occhiuto, insomma, è quella di confermare la fiducia popolare e interrompere la tradizione calabrese di alternanza politica: dal 1999, da quando è stata introdotta l’elezione diretta, nessuna coalizione è mai riuscita a vincere due volte di seguito.
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