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“Eros Ramazzotti mi ha distrutto casa e non vuole risarcirmi”: guai per il cantante, le accuse del vicino

I controlli precedenti e l’intervento delle autorità

Un elemento ritenuto significativo dalla parte attrice riguarda un sopralluogo effettuato prima del cedimento. Il 13 novembre 2024, dunque alcuni giorni prima dell’avvio dei lavori nell’appartamento di Ramazzotti, il direttore dei lavori, l’architetto Luigi Andrea Tafuri, insieme all’amministratrice del condominio, Alberta Contestabile, avrebbe visitato l’abitazione di Rossi per verificare le condizioni dell’immobile sottostante. In quella circostanza, l’appartamento di Rossi sarebbe stato valutato in ottimo stato, senza evidenze di anomalie strutturali o problemi di stabilità del solaio e dei soffitti. Questo riscontro preliminare, riportato nella documentazione, viene richiamato per evidenziare la situazione dell’immobile prima dell’avvio delle opere di ristrutturazione al piano superiore.

Dopo il cedimento del soffitto, Rossi avrebbe immediatamente informato l’amministrazione condominiale e l’impresa esecutrice dei lavori, la società Gmr, chiedendo l’interruzione delle attività in corso e la verifica delle cause dell’accaduto. In un primo momento, secondo quanto riferito, l’impresa avrebbe manifestato disponibilità a sospendere le lavorazioni per consentire gli accertamenti. La situazione avrebbe tuttavia richiesto anche l’intervento dei vigili del fuoco e della polizia municipale, chiamati sul posto per valutare l’eventuale pericolo per la stabilità dell’edificio e per l’incolumità degli occupanti. I tecnici dei pompieri, nel corso del sopralluogo, avrebbero rilevato demolizioni interne estese, la rimozione di impianti e pavimenti, nonché un quadro di dissesto statico riconducibile ai lavori di scavo e demolizione in atto.

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Le relazioni tecniche e le posizioni contrapposte

Dai rilievi dei vigili del fuoco emergerebbe, in particolare, la presenza di rotture su alcune tavelle del solaio, giudicate compatibili con le sollecitazioni prodotte dai colpi di martello pneumatico utilizzato durante la ristrutturazione. La stanza colpita dal crollo sarebbe stata quindi interdetta all’uso e delimitata con nastro di sicurezza, in attesa di ulteriori verifiche e di un progetto di ripristino. Il 13 gennaio 2025, i coniugi Rossi avrebbero formalizzato le proprie contestazioni indirizzando una comunicazione ufficiale a Eros Ramazzotti e alla società esecutrice dei lavori. Nella lettera, sarebbero stati dettagliati i danni subiti dall’appartamento e richiesto il riconoscimento delle responsabilità e il conseguente risarcimento delle spese di riparazione e dei costi indiretti.

Alla missiva avrebbe fatto seguito la risposta del legale del cantante, l’avvocato Antonio Cacciato, che – secondo quanto riportato – avrebbe definito le istanze avanzate dalla controparte «non condivisibili» e avrebbe giudicato l’atteggiamento dei coniugi «immotivatamente aggressivo». A partire da questo scambio, la controversia si sarebbe ulteriormente irrigidita, sfociando nell’avvio formale di una procedura giudiziaria. La vicenda è ora oggetto di esame da parte del tribunale, davanti al quale sono state depositate relazioni tecniche e documentazione fotografica. Il condominio avrebbe incaricato l’ingegner Paolo Crispiatico di redigere una perizia, con l’obiettivo di ricostruire le cause del crollo e di valutare lo stato delle strutture dopo gli interventi eseguiti al piano superiore.

Eros Ramazzotti Radiorama

La perizia del condominio e la difesa di Ramazzotti

Nella sua relazione, l’ingegner Crispiatico attribuirebbe con elevato grado di certezza lo sfondellamento dell’intonaco e i danni al solaio ai lavori di ristrutturazione in corso nell’appartamento di Ramazzotti. Secondo la perizia, l’assenza di adeguati puntellamenti e di misure di protezione a tutela del solaio del piano sottostante avrebbe contribuito in modo determinante al verificarsi del cedimento. La relazione tecnica sottolineerebbe inoltre come la combinazione tra demolizioni intensive, utilizzo di martelli pneumatici e scavi interni possa aver provocato un indebolimento progressivo delle strutture orizzontali, fino al distacco del soffitto nel locale palestra e sauna dell’appartamento di Rossi. Tali conclusioni vengono ritenute rilevanti dalla parte attrice per sostenere la richiesta di risarcimento danni.

La difesa di Eros Ramazzotti, invece, avrebbe prospettato un quadro differente, richiamando presunte problematiche strutturali pregresse dell’edificio. Secondo questa tesi, il crollo non sarebbe direttamente riconducibile alle sole opere di ristrutturazione, ma si inserirebbe in un contesto più ampio di criticità dell’immobile condominiale, eventualmente da collegare all’epoca di costruzione, ai materiali impiegati o a fattori di usura nel tempo. Spetterà ai consulenti tecnici nominati dal giudice, eventualmente attraverso una consulenza tecnica d’ufficio (CTU), analizzare in modo approfondito le diverse perizie di parte, verificare la documentazione progettuale e i permessi edilizi rilasciati, nonché valutare la congruità delle modalità operative adottate dall’impresa incaricata dei lavori.

Parallelamente all’iter giudiziario, le parti sono state invitate a esperire un tentativo di conciliazione, come previsto dalla normativa in materia di controversie civili. Il secondo tentativo di conciliazione è stato fissato per il 19 gennaio 2026, data entro la quale le parti potrebbero ancora valutare la possibilità di un accordo extragiudiziale che eviti il protrarsi del contenzioso. Nel frattempo, la quantificazione dei danni complessivi riportati dall’appartamento di Rossi sarebbe stata stimata in oltre 200 mila euro. Tale importo comprenderebbe non solo gli interventi necessari al ripristino strutturale e alle finiture interne, ma anche le spese per l’affitto temporaneo di un’altra abitazione, resosi necessario a causa delle condizioni di precarietà dell’immobile danneggiato.

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