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Famiglia nel bosco, brutte notizie: sembrava tutto fatto

La questione relativa al rientro della famiglia nel bosco nella loro abitazione a Palmoli rimane irrisolta. Domani, presso il Tribunale dei minorenni dell’Aquila, verrà esaminata la situazione che vede al centro il casolare acquistato da Nathan Travellion e Catherine Birmingham. Questo edificio, secondo le intenzioni della difesa, dovrebbe rappresentare il fulcro di un nuovo progetto di vita per i figli. Tuttavia, i lavori di ristrutturazione non sono ancora iniziati e il cantiere non risulta aperto, come sottolineato dagli atti ufficiali.

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I tre bambini della famiglia nel bosco

Condizioni del casolare: tra progetti ambiziosi e realtà dei fatti

L’immobile rurale situato in Contrada Mondola, nel territorio di Chieti, è stato definito dai carabinieri come “un tugurio fatiscente”, valutazione contestata dagli avvocati della coppia, che ne difendono la solidità strutturale e la possibilità di renderlo sicuro e abitabile. La questione riguarda il destino di tre minori: Utopia Rose, 8 anni, e i gemelli Galoran e Blubell, 6 anni, attualmente ospitati in una struttura protetta a Vasto. Il recupero dell’edificio dovrebbe costituire il presupposto concreto per la richiesta di rientro in famiglia.

Permessi edilizi e ristrutturazione: documenti presentati e criticità

Nella documentazione presentata dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas viene riportato che per il casolare è stata inoltrata una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Il documento afferma: “Le questioni igienico-sanitarie, oggetto di presentazione di Scia per la ristrutturazione, saranno superate, a breve, mediante interventi tecnici mirati”. Il progetto, curato dal geometra Mirko Di Muzio, riguarda circa 30 metri quadrati più una cantina, con l’obiettivo di ampliare i volumi tramite moduli in legno, ricavando una seconda camera per i minori e installando un bagno a secco.

Tra le opere previste compaiono:
riparazione delle crepe nelle murature
sostituzione degli infissi
riorganizzazione degli spazi interni

La difesa sostiene che questi interventi renderebbero non più necessario l’allontanamento dei bambini. Tuttavia, la realtà amministrativa è diversa: i lavori non risultano avviati..

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