Ostacoli concreti e mancanza di permessi
Ad oggi, il ritorno nella casa nel bosco non appare imminente. Il cantiere non è stato aperto e presso il Comune di Palmoli non risulta depositato alcun documento ufficiale che autorizzi l’inizio dei lavori. Il sindaco Giuseppe Masciulli ha dichiarato:
“Non c’è ancora la Scia. Non è stata consegnata alcuna pratica sulla ristrutturazione del casolare di Nathan e Catherine”.
Il progetto iniziale, secondo quanto riferito dalla famiglia, si sarebbe evoluto in un piano di bioedilizia, con tempi più lunghi e ulteriori complicazioni. Una seconda impresa edile, guidata dal geometra Simone Agostino, è stata coinvolta. Agostino ha confermato:
“Nathan ci ha chiesto una tettoia di legno, due stanze, cucina e bagno. Interventi tutti da fare senza materiali plastici”.
Ma anche questi restano solo progetti, non lavori effettivi.
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Soluzioni temporanee per la famiglia
La coppia punta a rendere la casa autosufficiente dal punto di vista energetico, con idee come:
• serpentina attorno ai tubi della stufa per riscaldare l’acqua
• serbatoio per la raccolta dell’acqua piovana
Geometra e idraulico si sono dichiarati disponibili a operare gratuitamente. Tuttavia, senza permessi né lavori avviati, il casolare rimane inadeguato ad accogliere i minori. Nell’attesa, la famiglia è ospitata da Armando Carusi, ex ristoratore, che ha messo a disposizione un’abitazione a Palmoli: “Nella nuova casa i bambini potranno crescere in sicurezza”.
Questa soluzione resta, per ora, l’unica concreta mentre l’intero progetto del rientro nella casa nel bosco rimane sospeso.