
Ieri, Nathan ha fatto il suo ingresso per la prima volta in una casa che offre condizioni abitative standard, molto diverse da quelle che la famiglia anglo-australiana ha conosciuto vivendo per anni nei boschi di Palmoli. La giornata è iniziata con il carico di buste contenenti indumenti, coperte e pochi oggetti personali, segnando il tentativo di lasciare alle spalle una quotidianità segnata dall’essenzialità.
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Nuova sistemazione: la casa “Nonna Gemma”
Il casolare denominato “Nonna Gemma”, ristrutturato per scopi turistici, è stato messo a disposizione a titolo gratuito da Armando Carusi, ristoratore di Ortona. L’abitazione presenta ambienti puliti, infissi moderni, acqua corrente ed elettricità, elementi che rappresentano una significativa novità per la famiglia, fino a poche settimane fa priva di servizi basilari.
Perché questo trasferimento pesa nel caso giudiziario
Il trasferimento nella nuova casa segna un passaggio importante nella storia della famiglia nel bosco. Si tratta di una soluzione temporanea, in attesa della ristrutturazione del loro precedente alloggio nei boschi. La famiglia ha più volte manifestato il desiderio di tornare nel rifugio originario, ma solo a seguito di adeguamenti strutturali e sanitari.
Il collocamento nel casolare “Nonna Gemma” è rilevante soprattutto in relazione al ricorso presentato contro l’ordinanza del Tribunale dei Minori dell’Aquila che, il 20 ottobre scorso, ha disposto l’allontanamento dei tre figli minori. Attualmente i bambini e la madre, Catherine, si trovano in una comunità protetta, mentre Nathan era rimasto nella vecchia abitazione fino a questa recente opportunità.
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