
Non ci sarà alcun ricongiungimento sotto le feste. La vicenda che da settimane divide opinione pubblica, politica e istituzioni arriva a un nuovo punto fermo, con una decisione destinata a far discutere. I protagonisti speravano in un segnale diverso, almeno simbolico, ma l’esito giudiziario ha confermato uno scenario già delineato e tutt’altro che temporaneo.
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Il no della Corte d’Appello dell’Aquila al ricorso dei genitori
La Corte d’Appello dell’Aquila ha rigettato il reclamo presentato dai legali di Nathan e Catherine contro l’ordinanza del Tribunale per i Minorenni che aveva sospeso la responsabilità genitoriale. Una decisione che conferma integralmente quanto stabilito in primo grado e che chiude, almeno per ora, la strada a un ritorno dei figli con i genitori.
I giudici hanno ritenuto non sussistenti le condizioni per modificare il provvedimento già adottato, lasciando invariata la collocazione dei tre bambini all’interno di una struttura protetta. La pronuncia arriva a poche settimane dal trasferimento dei minori, avvenuto il 20 novembre, e spegne le speranze di una riunione familiare nel periodo natalizio.
I bambini restano nella struttura protetta di Vasto
I tre figli della coppia rimangono quindi nella casa famiglia di Vasto, dove sono stati collocati dopo essere stati allontanati dal contesto precedente. Nella stessa struttura è ospitata anche la madre, che può incontrare i bambini solo in determinati momenti della giornata, secondo modalità stabilite dagli operatori e sotto costante supervisione.
La situazione resta dunque quella delineata dall’ordinanza originaria: separazione di fatto dal padre e rapporto con la madre regolato da tempi e spazi precisi. Un assetto che, secondo i giudici, risponde alle esigenze di tutela dei minori in questa fase.

La posizione dei genitori e il tentativo di ammorbidire le richieste
Negli ultimi giorni Nathan, il padre dei bambini, è apparso fortemente provato dopo gli incontri con i propri legali. Secondo quanto emerge, entrambi i genitori avrebbero mostrato maggiore disponibilità a rivedere alcune delle loro posizioni, nel tentativo di favorire un riavvicinamento con i figli.
Un atteggiamento che tuttavia non è stato ritenuto sufficiente a superare le criticità evidenziate dalle autorità competenti. Il percorso verso un eventuale ritorno a una gestione familiare autonoma resta complesso e subordinato a una serie di valutazioni ancora in corso.
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