Domani la corte d’assise di Venezia, presieduta dall’esperto giudice Stefano Manduzio, giudicherà Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Il ragazzo 23enne rischia una condanna all’ergastolo. Nel carcere di Montorio, dove è detenuto dal 25 novembre 2023, Turetta ha espresso parole di pentimento, con una lettera scritta, pur consapevole che il perdono potrebbe essere un traguardo irraggiungibile.
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Domani la sentenza
Cinque udienze, circa due mesi di processo e la prima sentenza che arriva a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, la vittima diventata simbolo della lotta al patriarcato. Domani, martedì 3 dicembre, l’imputato Filippo Turetta, giudicato dalla corte d’Assise di Venezia, conoscerà la sua condanna per l’omicidio dell’ex fidanzata uccisa con 75 coltellate la sera dell’11 novembre 2023. A pesare sul giudizio saranno in particolare le aggravanti di premeditazione, stalking e crudeltà, negate dalla difesa. Certo, è difficile comprendere cosa sia passato nella testa dell’allora 22enne in quei tragici momenti e nelle settimane che li hanno preceduti, ma a far luce potrebbero essere gli scritti compilati nel carcere di Verona, dove è detenuto dal dicembre dello scorso anno. “O lei o niente” è una delle frasi che qualche giorno prima del delitto dell’11 novembre del 2023 inizia a ronzare con insistenza nella testa del ventiduenne.
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