L’auto di Filippo Turetta è piena di sangue
La Fiat Grande Punto con cui, lo scorso 11 novembre, Filippo Turetta ha trasportato il corpo di Giulia Cecchettin dopo l’aggressione, per poi abbandonarlo privo di vita in un canalone tra le montagne di Piancavallo, è piena di sangue. La notizia arriva dai primi accertamenti che gli specialisti del Ris di Parma hanno eseguito sulla vettura del giovane reo confesso, che al momento si trova al carcere di Montorio. Dalle prime analisi del Ris, emerge che il sedile posteriore è ricoperto di sangue. Si fa strada dunque l’ipotesi che la ragazza possa essere morta in auto. Questo sarebbe un bel problema per Turetta. (Continua dopo le foto)
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Filippo Turetta, l’auto piena di sangue: i risultati delle analisi
Dall’auto sono stati estratti i primi campioni, ma bisogna ancora effettuare la bloostain pattern analysis per avere un quadro chiaro di quando è successo quel maledetto 11 novembre. Si tratta di una tecnica che permette di ricostruire l’aggressione a seconda della posizione degli schizzi di sangue presenti nella vettura. Il risultato dell’analisi quindi permetterà di capire se Giulia era già morta quando Filippo Turetta l’ha caricata in auto o se le ha inferto il colpo di grazia proprio nella vettura. Questo porterà anche ad una valutazione delle aggravanti che verranno aggiunte alla condanna del killer.