
Colombia, il sospetto: un femminicidio premeditato
Le indagini si sono concentrate da subito su un possibile femminicidio, ipotesi rafforzata da un elemento chiave: Maria Jose aveva appena vinto una causa per violenza domestica contro il suo ex compagno. Il giorno prima della sua morte, il tribunale aveva stabilito un risarcimento di 30 milioni di pesos a favore della ragazza, a conclusione di una lunga battaglia iniziata nel 2018.
“Abbiamo diverse informazioni. Stiamo indagando. Potrebbe trattarsi di un sospetto femminicidio,”
ha dichiarato la polizia locale.
“Negli anni scorsi la donna ha sporto denuncia per violenza domestica, ma è una questione che sarà oggetto di indagine.”
Il movente economico e personale, dunque, sembra delinearsi con forza, anche se gli investigatori mantengono ancora un profilo prudente. Il killer, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe agito con freddezza e precisione, segno di un possibile omicidio su commissione o comunque premeditato.
Il precedente Márquez: l’inquietante serialità dietro la divisa
La modalità dell’omicidio di Maria Jose Estupinan ha subito riportato alla memoria un altro caso quasi identico, avvenuto pochi giorni prima in Messico: quello della influencer Valeria Márquez, uccisa nel suo negozio da un uomo travestito anch’egli da fattorino, mentre era in diretta su TikTok. Anche in quel caso, il killer ha sfruttato una consegna fittizia come copertura per colpire.
Le analogie tra i due omicidi sollevano interrogativi inquietanti: si tratta solo di coincidenze o c’è un pattern che si sta ripetendo tra America Latina e violenza di genere? Il travestimento da addetto alle consegne, così efficace nel superare le barriere della diffidenza, sembra diventato un macabro stratagemma per colpire donne vulnerabili, magari già segnate da storie di abuso e intimidazione.
Maria Jose Estupinan, come Valeria Márquez, è diventata il volto tragico di una violenza sistemica che si presenta travestita da normalità e bussa alla porta nel momento più inaspettato.