
A 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, il caso di Garlasco ha un nuovo indagato: Andrea Sempio, già coinvolto in passato e sempre archiviato, è ora sotto esame per concorso in omicidio. Le ultime rivelazioni ruotano attorno a vecchi reperti mai analizzati, come barattoli di Fruttolo trovati nella spazzatura della villetta. Durante la puntata del 18 giugno di Chi l’ha visto?, l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, ha dichiarato la sua determinazione a contrastare la recente decisione dei magistrati riguardo all’esame di determinati reperti.
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Le nuove analisi sui reperti, le parole di Andrea Sempio
Gli investigatori continuano a cercare prove che possano identificare il colpevole del delitto. Sono previste ulteriori analisi su un frammento con tracce ematiche, il tappetino da bagno, un cucchiaino, una scatola di cereali e alcuni tamponi. «Controllino pure. Non c’entro niente io col Fruttolo». Così Andrea Sempio, 37 anni, risponde alle telecamere di Chi l’ha visto?, negando con decisione ogni coinvolgimento nell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Eppure, da marzo 2025 il suo nome è tornato nel registro degli indagati. L’accusa è pesante: concorso in omicidio, con ignoti o con lo stesso Alberto Stasi, fidanzato della vittima e già condannato nel 2015.

Perché si cercano tracce di Dna sui reperti alimentari
I riflettori si accendono oggi su alcuni reperti alimentari rimasti a lungo inosservati: tra questi, due barattoli di Fruttolo trovati otto mesi dopo l’omicidio, nel sacco della spazzatura. Secondo gli inquirenti, Chiara non avrebbe potuto consumarli: era allergica al lattosio. Da qui l’ipotesi che quei prodotti siano stati portati in casa da qualcun altro. Ora saranno sottoposti ad analisi approfondite per ricercare eventuali impronte o tracce di DNA, inclusi quelli di Sempio.
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