
Il caso Garlasco torna al centro dell’attenzione con nuovi elementi provenienti dalla recente inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. Dopo mesi di silenzio, emergono segnali di attività nelle indagini, come rivelato dal giornalista Gianluca Zanella durante un intervento al programma radiofonico Calibro 8, condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus. Le sue dichiarazioni suggeriscono che negli uffici della Procura di Pavia siano presenti informazioni rilevanti non ancora rese pubbliche.
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La posizione di Gianluca Zanella sulla condanna di Alberto Stasi
Durante l’intervista, Gianluca Zanella ha ribadito la sua convinzione riguardo l’innocenza di Alberto Stasi, evidenziando le criticità della sentenza definitiva. “L’innocenza di Stasi, di cui io sono convinto, ma non per partito preso, paradossalmente è contenuta nella sentenza di condanna”, ha affermato il giornalista, sottolineando l’importanza di una lettura oggettiva del verdetto. Secondo Zanella, il processo si sarebbe basato su indizi poco solidi e su un’indagine condotta in modo affrettato. I sette indizi che portarono alla condanna di Stasi vengono definiti “un castello di carta fragilissimo”.

Garlasco, priorità e ostacoli nelle nuove indagini
La prospettiva offerta da Zanella non rappresenta una novità per chi segue il caso Garlasco, ma sono le considerazioni sulle indagini attuali a destare maggiore interesse. Il giornalista esclude l’ipotesi di complotti per nascondere la verità, pur rilevando una certa riluttanza ad affrontare nuovamente una vicenda così dolorosa. “La procura di Pavia non vuol far trapelare granché, se non nulla”, spiega Zanella, evidenziando come gli organi di stampa da tempo non dispongano di nuove informazioni significative.
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