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Garlasco, la rivelazione choc sulla notte prima dell’omicidio

Il caso Garlasco continua a essere al centro dell’attenzione giudiziaria e mediatica, nonostante il lungo tempo trascorso dall’omicidio di Chiara Poggi. Una vicenda che resta oggetto di analisi, confronti e riletture, mentre alcune circostanze considerate marginali nelle prime fasi delle indagini tornano oggi a essere riesaminate, riaccendendo il dibattito pubblico.

La ricostruzione dell’omicidio avvenuto nella villetta di Garlasco è stata segnata da condanne, appelli, perizie e controperizie che hanno definito un iter processuale complesso. Nonostante ciò, alcuni aspetti relativi agli effetti personali di Chiara Poggi e alle verifiche tecniche sul contesto domestico continuano a emergere come elementi di discussione, in particolare quando nuove testimonianze o analisi vengono diffuse dai media.

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Ritratto di Chiara Poggi, vittima dellomicidio di Garlasco
Studio televisivo di Mattino 5 durante una puntata dedicata al caso Garlasco

Nuove analisi e riletture sul delitto di Chiara Poggi

Nel corso degli anni, la rilettura dei dettagli emersi nelle prime indagini ha alimentato programmi televisivi, confronti tra esperti e discussioni pubbliche. Il nodo centrale rimane la possibilità che alcune verifiche non siano state approfondite a sufficienza e che ciò possa aver inciso sulla comprensione complessiva di quanto accaduto la mattina dell’omicidio nella casa dei Poggi.

In questo quadro si inserisce l’ultima puntata di Mattino 5, la trasmissione condotta da Federica Panicucci, che è tornata a occuparsi del caso Garlasco riproponendo alcuni punti controversi. L’attenzione si è concentrata, in particolare, sugli oggetti personali di Chiara Poggi non sottoposti ad analisi e sulle possibili implicazioni investigative di tali omissioni, oltre che su una nuova valutazione riguardante il sistema di allarme dell’abitazione.

Il sistema di allarme di casa Poggi al centro del dibattito

Nel corso della trasmissione è stata mandata in onda un’intervista al tecnico incaricato delle verifiche sul dispositivo di sicurezza installato nella villetta di Garlasco. Le sue dichiarazioni hanno riportato l’attenzione su alcuni dati relativi al funzionamento dell’allarme il giorno del delitto e nelle ore precedenti.

Il tecnico ha spiegato: “Analizzando il sistema di allarme c’è stata una disattivazione alle 09:12 del giorno dell’omicidio. Si poteva anche disattivare dall’esterno. C’è stata un’anomalia dell’01:52, sembrerebbe un test di prova per verificare se l’allarme fosse efficiente, c’è stata un’attivazione e una disattivazione nell’arco di un minuto. Si, può esserci l’ipotesi che qualcuno lo abbia disattivato dall’esterno sia entrato e lo abbia riattivato. Si dice che possa essere successo per far uscire i gatti.”

Questi elementi, relativi alla possibilità di intervenire sull’allarme anche dall’esterno e alle anomalie registrate nella notte, sono stati posti al centro del confronto in studio, come possibili tasselli da integrare nella ricostruzione temporale degli eventi che hanno preceduto l’omicidio di Chiara Poggi.

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