
Due versioni contrastanti e un punto fermo che comincia a vacillare: l’alibi di Andrea Sempio per la mattina del 13 agosto 2007, giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, non appare più così saldo. La testimonianza della madre, Daniela Ferrari, è messa in discussione da quella di un ex vigile del fuoco, amico di famiglia. Un’incongruenza che spinge la Procura di Pavia a riesaminare non solo gli orari ma anche le presenze nella villetta di via Pascoli. La verità, forse, è ancora nascosta tra quelle ore.
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Due versioni in contrasto: cosa è successo davvero la mattina del 13 agosto?
Alle 7.30 del 13 agosto 2007, Daniela Ferrari si sarebbe svegliata trovando in casa il marito e il figlio Andrea. Secondo il suo verbale, raccolto il 15 febbraio 2017, sarebbe poi uscita intorno alle 8.15 per alcune commissioni: «Sono andata a Gambolò per il telecomando del cancello, ho fatto la spesa e sono tornata verso le dieci». Una routine familiare, apparentemente lineare. Eppure, il racconto di un ex vigile del fuoco di Vigevano, amico stretto della donna, getta ombre sull’intera ricostruzione.

Cosa ha rivelato l’ex vigile del fuoco
L’uomo – rintracciato dagli inquirenti grazie all’analisi del traffico telefonico fra lui e Daniela – viene sentito due volte e fornisce una versione diametralmente opposta: secondo lui, quella mattina la donna si trovava a Vigevano, non a Gambolò. Un dettaglio importante, rafforzato dal fatto che, come sostengono gli investigatori, Daniela Ferrari avrebbe preso un biglietto del parcheggio proprio vicino alla caserma dove l’amico era di servizio, fa sapere Leggo. Da qui la frattura nel racconto della famiglia Sempio, che fino a quel momento aveva fornito una versione concorde sugli spostamenti di Andrea.
La Procura di Pavia avrebbe voluto contestare direttamente queste incongruenze a Daniela Ferrari, convocata il 28 aprile nella caserma dei carabinieri di via Moscova. Ma la madre di Sempio sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere. Prima di andarsene, reagisce con sgomento a una domanda sull’ex vigile del fuoco: «Cosa c’entra?», avrebbe replicato visibilmente scossa, prima di uscire in lacrime. Nessuna possibilità per i pm di formalizzare la contraddizione. A complicare ulteriormente il quadro c’è il ticket del parcheggio.
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