Il risarcimento della famiglia Poggi e le accuse alle forze dell’ordine
Corona ha anche preso posizione su Alberto Stasi, l’unico condannato in via definitiva per l’omicidio. Secondo l’ex fotografo, “Stasi è una persona per bene. Ha risarcito la famiglia Poggi per 850mila euro facendo debiti. E se non è lui il colpevole, quei soldi vanno restituiti euro per euro”. L’affermazione più grave, tuttavia, riguarda le forze dell’ordine. “Entro l’estate scatteranno numerosi arresti, coinvolgendo anche membri delle forze dell’ordine e alcuni carabinieri”, ha detto Corona, senza fornire nomi o prove. E ancora: “Se sono andati nel fiume e hanno trovato quello che cercavano, allora il testimone è credibile e la Procura si muove veloce”, riferendosi al recente ritrovamento di oggetti metallici nel canale di Tromello, forse collegati all’arma del delitto.

La realtà giudiziaria tra suggestioni e fatti
È importante sottolineare che le dichiarazioni di Corona, per quanto eclatanti, non hanno al momento riscontro ufficiale nelle indagini. La Procura di Pavia procede con cautela, lavorando su nuovi elementi probatori come il DNA sotto le unghie di Chiara e le incongruenze telefoniche legate ad Andrea Sempio. Proprio oggi, 20 maggio, vengono ascoltati Sempio, Stasi e Marco Poggi, fratello della vittima, in sedi diverse. L’obiettivo degli inquirenti, come riportato da Il Corriere della Sera, è verificare la presenza di più soggetti nella villetta di via Pascoli quella tragica mattina. Intanto, l’attenzione mediatica cresce, alimentata da speculazioni, testimonianze informali e uscite pubbliche di forte impatto come quelle di Fabrizio Corona. Ma solo gli esiti ufficiali degli interrogatori e delle analisi tecniche potranno confermare o smentire i tanti interrogativi che – a distanza di 18 anni – ancora circondano il caso Garlasco.