Le due ipotesi ancora sul tavolo
Il profilo di “Ignoto 3” è parzialmente compatibile con quello di Ferrari, ma con divergenze che non possono essere ignorate. La Procura, pur avendo escluso la contaminazione primaria, non ha ancora scartato completamente l’ipotesi che il DNA sia stato lasciato in una fase successiva, magari in modo involontario, da una persona non direttamente coinvolta. Ma anche questa pista sta perdendo forza: se venisse esclusa definitivamente, resterebbe una sola possibilità – quella che “Ignoto 3” sia legato all’autore materiale del delitto o a un complice attivo, come da tempo sospetta la Procura.

Il duro comunicato del Procuratore
Con l’attenzione dei media tornata altissima e opinionisti pronti a lanciarsi in ricostruzioni fantasiose, il Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, è intervenuto con una nota ufficiale dai toni netti. “I magistrati titolari delle indagini si esprimeranno solo al termine delle attività”, ha dichiarato, stigmatizzando il dilagare di congetture non supportate da dati ufficiali. Ha poi ammonito: “Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie”.
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Cosa può accadere ora
Le analisi in corso continuano, ma ciò che emerge chiaramente è che la pista “Ignoto 3” è tutt’altro che chiusa. Se nei prossimi giorni dovesse essere esclusa anche la contaminazione successiva, si aprirebbe una nuova e clamorosa fase investigativa su un delitto che sembrava archiviato per sempre. E il nome “Ignoto 3” potrebbe diventare la chiave che mancava per riscrivere una delle pagine più controverse della cronaca giudiziaria italiana.