
Garlasco: parenti, amici e vicini di casa di Chiara Poggi. Tutto torna – Omicidio Chiara Poggi: la mattina del 13 agosto 2007, nella tranquillità della Lomellina, si consuma uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi decenni. Chiara Poggi, 26 anni, viene trovata senza vita nella villetta di via Pascoli a Garlasco. Le indagini ricostruiscono che la giovane sarebbe stata sorpresa all’interno della propria abitazione da una persona conosciuta, elemento suggerito anche dai dettagli della scena: la casa ancora in penombra, Chiara in pigiama, la colazione non ancora riordinata. Questi particolari indirizzano subito le attenzioni investigative verso la pista di una visita imprevista ma di una persona di fiducia.

Garlasco: le testimonianze di parenti, amici e vicini di casa di Chiara Poggi
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Chiara Poggi avrebbe aperto la porta poco dopo le 9 del mattino. L’aggressione si sarebbe svolta in modo rapido e violento: la vittima viene colpita nei pressi dell’ingresso, tenta la fuga verso la scala che porta alla taverna, dove viene raggiunta e uccisa. L’assalitore si muove con rapidità, evitando di lasciare tracce sulle superfici principali della casa, ma provoca una scena del crimine significativa nella zona seminterrata. Il corpo di Chiara viene trovato riverso a capo delle scale, in una pozza di sangue. Le prime ore dopo il ritrovamento sono dedicate a ricostruire i movimenti della vittima e del suo ambiente più vicino. Non vengono rilevati segni di effrazione né danni alla porta. Nessun oggetto di valore risulta sottratto. Tutti questi elementi rafforzano l’ipotesi di un delitto maturato in un contesto familiare o affettivo. Le testimonianze di amici e parenti concordano sul fatto che Chiara non avrebbe mai aperto la porta a sconosciuti, soprattutto in condizioni domestiche informali.


Sentenze e sviluppi giudiziari nell’omicidio di Garlasco
Nel 2014 la Corte d’Assise d’Appello di Milano identifica Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara, come responsabile dell’omicidio, fissando l’ora del delitto intorno alle 9:30. La condanna arriva dopo anni di indagini, perizie tecniche e approfondimenti su scarpe, bicicletta, computer e spostamenti del giovane. Dubbi sulle tempistiche, lacune nelle ricostruzioni dei movimenti e l’assenza di spiegazioni convincenti sull’eventuale presenza di terzi determinano la decisione dei giudici, confermata in via definitiva. Nel marzo 2025 la Procura di Pavia apre una nuova indagine, iscrivendo nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, per concorso nell’omicidio insieme ad Alberto Stasi o ad altri.
Questo nuovo sviluppo riapre interrogativi sulla dinamica dell’omicidio, sulla scena del crimine e sulla gestione dei reperti, alimentando l’ipotesi che la vittima possa aver aperto la porta a una persona di particolare confidenza.
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