La testimonianza dell’ex amica di Stefania Cappa
La testimone ha rivelato particolari confidenze ricevute da Stefania, che dipingono un quadro diverso del loro rapporto: “Mi confidò di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti”, ha affermato. Le parole utilizzate da Stefania nei confronti di Chiara sono state descritte come cariche di rancore e invidia: “Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella“, ha riportato la testimone, definendo tali affermazioni offensive.
Non sono finite qui le rivelazioni inquietanti. La testimone ha ricordato un altro episodio significativo avvenuto subito dopo l’omicidio. Mentre la stampa si accalcava al cimitero di Garlasco, Stefania Cappa avrebbe detto: “Loro mi devono vedere che vado al cimitero“, suggerendo un interesse maggiore per l’apparenza pubblica piuttosto che per un reale coinvolgimento emotivo.
Questo comportamento ha spinto la testimone a farsi avanti, determinata a non lasciare che tali parole rimangano nel silenzio. Ha ufficialmente richiesto di essere ascoltata dagli investigatori, con l’intento di contribuire alla scoperta della verità.

Nuove rivelazioni e il ruolo dei media
Nel frattempo, la trasmissione “Le Iene” ha portato alla ribalta nuovi dettagli sul caso. Durante la puntata trasmessa il 20 maggio, Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, un amico di Chiara recentemente tornato sotto inchiesta, ha dichiarato che Chiara avrebbe avuto una discussione con una delle sue cugine il giorno prima dell’omicidio. Sebbene una testimone abbia negato tale conclusione, molti hanno speculato che la lite coinvolgesse Stefania Cappa.
Un ulteriore elemento destabilizzante è emerso sempre tramite “Le Iene”: un testimone ha affermato di aver visto Stefania Cappa confusa e con un borsone pesante al seguito poco dopo l’omicidio. Questo dettaglio, se confermato, potrebbe sollevare nuovi interrogativi sul suo comportamento nelle ore successive al crimine.
Con queste recenti rivelazioni, le ombre del sospetto si allungano su figure precedentemente trascurate. L’indagine, riaperta dalla Procura di Pavia, sembra destinata ad arricchirsi di nuovi sviluppi. L’obiettivo resta immutato: dopo anni di silenzi e scoperte, il desiderio è di giungere finalmente a una verità definitiva sull’omicidio di Chiara Poggi.