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Garlasco, la scoperta bomba proprio in queste ore decisive

Il delitto di Garlasco continua a essere al centro dell’attenzione pubblica, a molti anni dall’omicidio di Chiara Poggi nella villetta di famiglia. Nonostante il percorso giudiziario si sia concluso con una sentenza definitiva, il caso resta uno dei più analizzati e discussi della cronaca nera italiana, anche per via dei numerosi elementi tecnici tornati periodicamente sotto esame. La condanna di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione ha definito l’esito processuale della vicenda, ma non ha posto fine al confronto fra chi ritiene il quadro probatorio sufficiente e chi continua a evidenziare presunti punti critici. Nel tempo, il fascicolo è stato oggetto di nuove letture, approfondimenti e richieste di ulteriori verifiche, tenendo vivo l’interesse sull’omicidio di Chiara Poggi.

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Immagine di archivio relativa al caso del delitto di Garlasco

Incidente probatorio e nuove verifiche sul delitto di Garlasco

Questi dettagli tornano alla ribalta nelle stesse ore in cui si sta svolgendo l’incidente probatorio relativo al caso di Garlasco, fase procedurale ritenuta particolarmente rilevante per alcune questioni tecniche ancora oggetto di approfondimento. Tra i soggetti citati nel dibattito pubblico figura anche Massimo Lovati, il cui ruolo è stato più volte menzionato nel corso degli anni.

L’incidente probatorio è incentrato soprattutto sugli accertamenti genetici. Gli esperti nominati sono chiamati a esaminare e discutere i risultati alla base delle precedenti valutazioni, in modo da fornire un quadro aggiornato sul profilo scientifico del procedimento.

Immagine di approfondimento televisivo sul caso Garlasco

Garlasco, il ruolo delle chiavi di casa Poggi e dell’allarme

Tra gli aspetti tornati al centro dell’attenzione rientra il tema delle chiavi di casa Poggi e della gestione del sistema di allarme dell’abitazione. La vicenda è stata affrontata anche in sede televisiva, con l’analisi di atti e verbali già presenti nel fascicolo processuale, nel tentativo di ricostruire in modo puntuale chi avesse la disponibilità dei dispositivi di accesso all’immobile.

In particolare, è stato richiamato un episodio riferito all’1:52 di notte, quando il sistema di allarme della villetta dei Poggi risultò disattivato e poi riattivato a distanza di circa un minuto. Secondo quanto riportato dai tecnici, tale circostanza potrebbe essere collegata a un semplice controllo di funzionamento dell’impianto, non essendo possibile stabilire con certezza chi abbia azionato il comando.

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