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Garlasco, spunta l’audio choc sull’operaio Muschitta: nuove ombre sul caso

Nuovi dettagli sconvolgenti su Garlasco 

Durante la conversazione registrata, Marchetto si chiede: «Chissà che minacce gli han fatto però?», mentre Sportiello risponde: «Lì è stato Cassese… sicuramente per via di quelle due ragazze lì… è sicuro». Questo scambio sembra riferirsi al comandante dei carabinieri Gennaro Cassese, che era presente durante le audizioni di Maria Lucianer in Procura, lo stesso giorno in cui Muschitta fu interrogato dal pm Rosa Muscio. Un incrocio di eventi che, secondo gli interlocutori, avrebbe richiesto maggiore attenzione investigativa. Sportiello insiste sulla sincerità di Muschitta: «Lui non se l’è inventata… come l’ha raccontata a me, io davanti alla direttrice gliel’ho raccontata uguale». Tuttavia, resta da chiarire perché Muschitta fu trattato come un mitomane, senza mai essere indagato per falsa testimonianza né essere richiamato per ulteriori chiarimenti.

Conclusioni e implicazioni future

Questa apparente distrazione investigativa o scelta deliberata continua a suscitare interrogativi sul metodo investigativo adottato nel 2007, che portò all’arresto di Alberto Stasi, poi condannato nel 2015. La domanda centrale è quanto la storia giudiziaria sarebbe potuta cambiare se la testimonianza di Muschitta fosse stata gestita diversamente. L’audio recentemente scoperto solleva importanti interrogativi sulla trasparenza e l’efficacia delle indagini. Rimane da vedere se queste nuove informazioni porteranno a una revisione del caso o a nuove azioni legali, mentre il pubblico continua a cercare risposte in una vicenda che ha segnato profondamente la storia giudiziaria italiana.

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