
“Ho fatto cose terribili”, il biglietto e l’impronta dimenticata: Garlasco, cosa è emerso su Sempio. Un’impronta sulla parete delle scale, per anni ignorata, è ora al centro di una nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi. Scoperta nel 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco, l’impronta numero 33 è stata identificata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano come appartenente a Andrea Sempio, sospettato dell’omicidio. Questo sviluppo segna una svolta significativa nel caso, riaccendendo i riflettori su una prova a lungo trascurata.

Garlasco, a breve una nuova perizia
La Procura di Pavia ha ordinato una nuova perizia, che identifica 15 punti di corrispondenza tra l’impronta e quelle di Sempio, superando i 12 necessari per una certezza giudiziaria. Questa prova è stata raccolta mediante l’uso di una lampada UV vicino al corpo di Chiara, sul luogo dove fu trovata priva di vita. L’analisi suggerisce che l’impronta sia stata lasciata prima della caduta del corpo sulle scale.

L’impronta dimenticata: colpo di scena nelle indagini
L’indagine del 2007 aveva archiviato l’impronta come “priva di creste utili“, rendendola inadeguata per una comparazione, e fu quindi messa da parte insieme ad altre impronte non identificabili. Tuttavia, questa impronta, ora riconosciuta come significativa, è stata esaminata nuovamente nel 2020, su richiesta dell’allora procuratore Mario Venditti, in seguito a una richiesta della difesa di Alberto Stasi.
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