
Il caso di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, continua a far parlare di sé a quasi vent’anni dal delitto. Nuove testimonianze riaccendono l’attenzione sull’indagato Andrea Sempio e su un possibile legame con il Santuario della Madonna della Bozzola, luogo sacro attorno al quale emergono inquietanti sospetti. Le parole di un testimone trasmesse da Mattino 5 News alimentano dubbi e aprono scenari inediti, che l’avvocato di Alberto Stasi definisce “preziosi”. Ecco cosa sappiamo.
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Indagini sul profilo di Sempio: sequestri e scritti sotto analisi
Gli esperti del Racis sono al lavoro per ricostruire il profilo psicologico e comportamentale di Andrea Sempio. Su mandato della Procura, hanno acquisito appunti personali, scritti e materiale digitale sequestrati nell’abitazione dell’indagato a Vigevano e nella casa dei genitori. Gli inquirenti sono particolarmente interessati a uno scritto del 2013, un articolo sul delitto di Chiara redatto durante un esercizio didattico al corso di giornalismo della Fondazione Le Vele, oggi però irreperibile. Questo elaborato potrebbe contenere dettagli rivelatori sul modo in cui Sempio percepiva il caso Poggi o su eventuali informazioni non note all’opinione pubblica. La mancanza del documento accresce il mistero. Gli inquirenti stanno valutando se ricostruirlo attraverso altri materiali trovati tra le carte e i file dell’indagato, riporta Leggo. Ogni dettaglio, in questo momento, può fare la differenza.
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La pista del Santuario: Chiara sapeva di un giro nascosto?
Già in passato il programma Chi l’ha visto? aveva raccolto voci secondo cui Chiara Poggi avrebbe scoperto qualcosa di oscuro legato al Santuario della Madonna della Bozzola: un presunto giro di abusi o situazioni inappropriate, forse coinvolgenti giovani e ambienti religiosi. Nonostante l’assenza di una denuncia formale, un testimone anonimo aveva parlato di intenzioni della ragazza di voler riferire tutto, prima della sua improvvisa morte. Ora, la testimonianza raccolta da Mattino 5 riapre quella pista. Il fatto che Chiara e Andrea Sempio potessero frequentare lo stesso luogo, legato a un sospetto scandalo, cambia le prospettive dell’indagine. “Abbiamo un testimone che colloca Sempio nel posto in cui lui dice di non essere mai stato”, ha ribadito De Rensis. Se fosse provata la menzogna, l’affidabilità complessiva di Sempio potrebbe subire un colpo decisivo, riaprendo interrogativi sulle dinamiche del delitto.
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