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Garlasco, la testimonianza di Stefania Cappa contro Stasi: cosa le aveva rivelato Chiara

Nel lungo e controverso processo per l’omicidio di Chiara Poggi, la testimonianza della cugina Stefania Cappa ha avuto un peso non indifferente nel delineare la figura di Alberto Stasi. Dichiarazioni che hanno contribuito a rafforzare il quadro accusatorio, ma che nel tempo si sono intrecciate con episodi ambigui, tra cui un’accusa di calunnia poi rientrata. Tra testimonianze, smentite e identificazioni dubbie, il nome di Stefania è rimasto comunque centrale, anche senza essere mai formalmente indagata. Cosa le aveva rivelato Chiara su Alberto Stasi?

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Le parole che hanno inciso sul processo: la testimonianza del 2008

È il 7 febbraio 2008 quando Stefania Cappa, una delle gemelle Cappa e cugina di Chiara, viene ascoltata come testimone. È lei a riferire agli inquirenti che Chiara le aveva confidato un dettaglio intimo e delicato: «Chiara mi ha detto che Stasi guardava cose pornografiche». Un’osservazione che, sebbene non accompagnata da alcun giudizio, viene subito valorizzata dalla Parte Civile. Secondo l’accusa, questa scoperta avrebbe potuto provocare in Stasi una forte umiliazione e un senso di vergogna, fino a innescare il presunto movente dell’omicidio. I giudici di secondo grado fanno riferimento a un “ipotetico sentimento di vergogna”, nonostante Stasi non abbia mai ammesso che la fidanzata fosse a conoscenza del suo archivio di file hot. È proprio la testimonianza di Stefania a smentire questa versione, aprendo a nuove interpretazioni sulla personalità dell’imputato.

Il profilo di Stasi e il concetto di “narcisismo ferito”

Il dato emerge come elemento centrale nel delineare un profilo psicologico. La scoperta di materiale pornografico, secondo i pm, avrebbe rappresentato per Stasi un punto di rottura: un colpo al proprio orgoglio narcisista, fa sapere Il Messaggero. Stefania contribuisce così a incrinare la credibilità del racconto difensivo dell’imputato.

Eppure, la Corte non accoglie pienamente questa chiave di lettura. I giudici osservano che, nella serata del 12 agosto 2007, Stasi sarebbe tornato a casa sua per accudire il cane, lasciando Chiara sola con il suo computer. Ma, al ritorno, riprende subito a lavorare alla tesi, come dimostra l’incremento del file nelle due ore successive. Secondo la Corte, se ci fosse stato un confronto tra i due, con reazioni forti da parte della ragazza, quell’incremento sarebbe stato inspiegabile. Ipotesi, non certezze.

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