Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Gianluca attaccato dallo squalo: il retroscena choc raccontato da un testimone

Gianluca attaccato dallo squalo, il retroscena choc raccontato da un testimone – «Un uomo stava morendo davanti ai nostri occhi e nessuno faceva nulla per aiutarlo». Così René, un turista tedesco che ha assistito alla morte di Gianluca Di Gioia, il 48enne ucciso da uno squalo tigre il 28 dicembre scorso nel resort di lusso Sataya in Egitto. L’uomo non si capacita di quanto successo. (continua a leggere dopo le foto)

Leggi anche:  Lutto nel cinema italiano, addio all’indimenticabile attrice

Leggi anche: “Uomini e Donne”, grave lutto per Gemma Galgani

Gianluca attaccato dallo squalo: il retroscena choc raccontato da un testimone

«Tutto questo è accaduto davanti alla famiglia di quell’uomo, la moglie urlava disperata. Mi fa arrabbiare quello che ho letto sui giornali internazionali, quando dicono che stava oltre le boe, che era in una zona vietata. Non è vero», le parole del turista tedesco riportate su “Il Gazzettino” e “Il Messaggero”. Peppino Fappani, l’unico sopravvissuto, è stato dimesso dall’ospedale ed è atteso in Italia. La Procura di Qusayr, in Egitto, intanto, ha avviato un’indagine sulla morte di Gianluca Di Gioia. (continua a leggere dopo le foto)

Leggi anche: “Grande Fratello”, cosa è successo realmente a Helena: perché è crollata in lacrime

Leggi anche: “Uomini e Donne”, Martina sarebbe pronta a fare la sua scelta: cosa sappiamo

Gianluca Di Gioia attaccato dallo squalo: spunta testimonianza su quanto successo

La signora Fryzjer, una turista polacca che nel momento della tragedia si trovava sul pontile, sostiene che nessuno ha mosso un dito. «Il personale dell’hotel è rimasto a guardare sulla banchina come tutti noi. Mi sono stupita ancora di più quando ho capito che il bagnino sul pontile non aveva le chiavi delle barche a motore o dei gommoni. In più chi possedeva quelle chiavi è arrivato in ritardo. Ho visto l’uomo che è morto, che veniva estratto dall’acqua, ma nessuno sembrava sapere cosa fare. Il corpo veniva portato su un lettino da spiaggia, avvolto negli asciugamani, con la testa scoperta, senza alcuna dignità. Non c’erano barelle, né personale medico disponibile. Solo tanto caos», si legge su «Leggo», che riprende virgolettati de «Il Gazzettino». Qualcosa è stato detto anche sui soccorsi…

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure