Gigi D’Alessio sopravvissuto allo tsunami del 2004, il racconto da brividi
Ad un certo punto, il cantante vide un “muro d’acqua alto metri” e prese in braccio il figlio Luca, che allora aveva poco più di un anno. “Uscimmo dal bungalow e andammo a controllare come stavano gli altri miei figli Claudio e Ilaria nella struttura accanto. Mi muovevo nell’acqua che saliva sempre di più, sollevando il piccolo Luca sempre più in alto. Riuscimmo poi a raggiungere tutti in una zona sicura tra urla, disperazione, distruzione. Nulla si salvò”, le sue parole. Gigi D’Alessio prova un forte senso di colpa. (Continua dopo le foto)
Il senso di colpa di Gigi D’Alessio dopo lo tsunami
L’artista ha ammesso di sentire un “profondo senso di colpa” a causa di ciò che ha visto. “Ho toccato con mano la disperazione di uomini e donne che piangevano i familiari scomparsi tra le onde. Ho provato un profondo senso di colpa per il solo fatto di essermi salvato e di poter ritornare alla mia vita agiata. Pensavo che il tempo avrebbe trasformato questa giornata in un ricordo evanescente, invece non è stato così. Non ho dimenticato quello che accadde, non volevo farlo”, ha rivelato.