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Gli USA riabilitano De Donno, il medico italiano aveva ragione: scoppia la bufera

Scoppia la bufera in Italia sul caso del dottor De Donno, l’uomo che si è tolto la vita l’estate scorsa. Giuseppe De Donno, pioniere della terapia con il plasma iperimmune, fu osteggiato in tutti i modi non riconoscendo i suoi studi sul Covid come validi. Ora Stai Uniti d’America sarebbero pronti ad ammettere che aveva ragione. La Verità ha pubblicato i risultati di uno studio finanziato dal dipartimento della Difesa americano e dal National Institutes of Health (Nih), l’agenzia governativa che si occupa di ricerca medica, che darebbe ragione alle tesi di De Donno. (Continua dopo la foto)

Gli USA riabilitano De Donno: “la sua cura funzionava”. Scoppia la bufera in Italia

Dopo essere stato paragonato ad un ciarlatano, la figura del medico Giuseppe De Donno sta andando incontro a una riabilitazione a tutti gli effetti, con il Dipartimento della Difesa americana che ha riconosciuto l’importanza delle sue cure. Un parere condiviso anche dai National Institutes of Healt (Nih), agenzia governativa che si occupa di ricerca in ambito sanitario. Come riportato da Patrizia Floder Reitter sulle pagine della Verità, De Donno aveva spiegato nel 2020: “La terapia funziona e costa pochissimo. E io sono un medico di campagna, non un azionista di Big Pharma”. Lo studio americano, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, è arrivato alla conclusione che “tra i partecipanti, pazienti affetti da Covid-19, la maggior parte dei quali non vaccinati, la somministrazione di plasma convalescente entro 9 giorni dall’insorgere dei sintomi ha ridotto il rischio di progressione della malattia che porta al ricovero in ospedale”. (Continua dopo la foto)

Il nuovo studio ammette che il plasma funziona

Inoltre, sempre secondo la ricerca, come riportato dalla Verità, al contrario dei monoclonali che sono costosi da produrre e richiedono tempo, il plasma “non ha limiti di brevetto ed è relativamente poco costoso, perché molti singoli donatori possono fornire più unità”. De Donno aveva sperato che l’Aifa approvasse ufficialmente la cura a base di trasfusioni di plasma, ricevendo una grandissima delusione dopo il rifiuto. Il medico, infatti, si è tolto la vita il 27 luglio 2021, senza veder riconosciuto il proprio lavoro, come invece sta accadendo ora con le ultime analisi provenienti dagli Stati Uniti.

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