
“É arrivato gravissimo in ospedale”: allarme botulino in Italia, a cosa fare attenzione – Un semplice gesto quotidiano, come portare a casa una conserva fatta in casa dopo una visita ai parenti, si è trasformato in un dramma sfiorato per un uomo torinese. Grazie all’intervento tempestivo dei medici dell’ospedale Martini, la vicenda ha avuto un esito positivo, ma resta l’allarme su un pericolo spesso sottovalutato: il botulismo alimentare.

“É arrivato gravissimo in ospedale”: allarme botulino in Italia, a cosa fare attenzione
Il protagonista, un quarantenne residente a Torino, aveva trascorso alcuni giorni in Calabria insieme ai familiari. Al ritorno, ha portato con sé un barattolo di funghi sottolio, ignaro che proprio quel prodotto artigianale contenesse una minaccia per la salute. La rapidità del sistema sanitario e la collaborazione tra strutture hanno impedito il peggio, ma il caso solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza delle conserve domestiche. Pochi giorni dopo il consumo del prodotto, l’uomo ha iniziato ad accusare difficoltà nella deglutizione, visione doppia e nausea accompagnata da vomito. Sintomi che si sono aggravati velocemente, costringendolo a rivolgersi al pronto soccorso torinese.
Al pronto soccorso, i medici hanno identificato il quadro clinico come compatibile con una forma di intossicazione da botulino. La diagnosi è stata confermata dagli esami e dalle indagini epidemiologiche, che hanno evidenziato la presenza della tossina botulinica, prodotta dal batterio Clostridium botulinum, nei campioni di alimento consumato.


I sintomi del botulismo: riconoscerli subito può salvare la vita
I primi segnali di botulismo alimentare si manifestano generalmente tra le 12 e le 36 ore dal consumo dell’alimento contaminato. Nel caso di Torino, il paziente ha lamentato secchezza delle fauci, vomito ripetuto e difficoltà a parlare e deglutire, seguiti da disturbi visivi come la diplopia (visione doppia). Questi sintomi sono tipici di una compromissione del sistema nervoso centrale. Il pronto trasferimento dell’uomo nel reparto di rianimazione si è reso necessario per monitorare e gestire le complicanze neurologiche, che possono evolvere fino a paralisi respiratoria. In queste situazioni, la tempestività è fondamentale: più precoce è la somministrazione dell’antidoto, maggiori sono le possibilità di sopravvivenza senza gravi conseguenze.
Il Centro antiveleni di Pavia, unico in Italia a disporre rapidamente dell’antitossina botulinica, è stato subito allertato. Parallelamente, il Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’ASL Torino ha avviato una capillare indagine per rintracciare eventuali altri vasetti di conserva distribuiti ad amici e parenti in varie regioni italiane, al fine di scongiurare nuovi casi di intossicazione.
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