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Guerra in Ucraina, concessa una tregua per l’evacuazione dei civili: cos’è successo

L’esercito di Mosca ha iniziato a bombardare il territorio ucraino ormai più di una settimana fa e sembra che la Russia non abbia alcuna intenzione di indietreggiare. “Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo”, ha affermato Vladimir Putin. Continuano intanto i negoziati, ed arriva l’annuncio di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili: ci sarà un cessate il fuoco temporaneo nelle aree interessate. Secondo Kiev, sarà anche permessa la consegna di cibo e medicine alla popolazione dei centri più colpiti.

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La situazione attuale della guerra tra Russia e Ucraina

Durante gli incontri per gestire la negoziazione sul conflitto tra Russia e Ucraina era presente anche il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podoliak. Il consigliere ha affermato che l’incontro non ha portato ai “risultati sperati”. Per arrivare ad una vera soluzione, ha affermato il presidente ucraino Zelensky, servirebbe un incontro diretto con il presidente russo. “Devo parlare con Putin, perché è l’unico modo per fermare questa guerra”, ha spiegato, assicurando di essere “aperto” e “pronto ad affrontare tutte le questioni”.

L’offensiva della Russia, secondo il presidente francese Emmanuel Macron, mira a “prendere il controllo di tutta l’Ucraina”. Il presidente ucraino la pensa diversamente. Zelensky ha illustrato qual è il possibile destino dell’attuale conflitto. “Se l’Ucraina cade, la Russia si prenderà i paesi baltici e l’Europa orientale. Se noi dovessimo scomparire, sarà il turno della Lettonia, della Lituania, dell’Estonia. Fino al muro di Berlino, credetemi”. La Russia punta a Kiev, e intanto minaccia una battaglia navale campale a Odessa, insieme al martellamento dei missili sulle città. Il Cremlino però prima o poi dovrà fare i conti con le sanzioni, che come hanno annunciato Usa e Regno Unito, saranno sempre più alte.

Corridoi umanitari

Dopo otto giorni dall’inizio del conflitto, arriva un primo segnale di apertura. I colloqui per la negoziazione riprenderanno all’inizio della prossima settimana. Ma Vladimir Putin non ha intenzione di fermarsi: “l’operazione speciale” continuerà. “Stiamo raggiungendo gli obiettivi e avendo successo”, ha affermato il presidente russo. Mentre proseguono le trattative, si è arrivati ad ottenere una tregua: una via d’uscita “sicura” per i civili dalla aree sotto assedio. Un accordo che adesso andrà tradotto in concreto dai rispettivi ministeri della difesa.

 

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