Il ruolo del sindaco e le reazioni istituzionali
Nonostante le sfide, il sindaco Karácsony ha partecipato attivamente all’evento, ricevendo un’accoglienza calorosa dai partecipanti. La sua presenza simboleggia una chiara opposizione alle politiche del governo, sottolineando il sostegno della comunità locale ai diritti LGBTQ+. La situazione sul Ponte Szabadsag, significativo per il suo nome che significa “ponte della libertà”, rappresenta la tensione tra visioni opposte della società.
L’immobilità delle forze dell’ordine è stata motivo di critiche, con molti che accusano una complicità istituzionale. Video sui social media evidenziano come gli agenti siano rimasti passivi di fronte al blocco, rafforzando la percezione di un sostegno implicito al movimento di destra.
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Le ripercussioni di questi eventi si estendono oltre i confini nazionali, con la Commissione europea che valuta l’emissione di un richiamo ufficiale all’Ungheria per presunte violazioni dello Stato di diritto. La situazione è monitorata da vicino, con Amnesty International che definisce l’accaduto come “un attacco diretto alla libertà di espressione e di manifestazione”.
Nel frattempo, il corteo rimane fermo, con partecipanti che esibiscono bandiere arcobaleno e cartelli di protesta, in attesa di un intervento che consenta loro di proseguire. La comunità internazionale guarda con preoccupazione agli sviluppi, cercando di comprendere come questi eventi influenzeranno il dibattito sui diritti civili in Europa.