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Henry Kissinger, la profezia sulla Guerra in Ucraina: aveva previsto tutto otto anni fa

Si è tornato a parlare in questi giorni di un personaggio, che avrebbe ipotizzato molti anni prima la guerra in Ucraina. Si tratta di Henry Kissinger, ex politico, ricoprì alte cariche nel governo degli Stati Uniti, durante la presidenza di Nixon e Ford. Kissinger ha scritto un pezzo intitolato “Per risolvere la crisi Ucraina, si cominci dalla fine”. Era marzo del 2014 e le sue parole, che parlano proprio di quello che sta accadendo in questi giorni, sembrano una vera e propria profezia.

Henry Kissinger, la profezia sulla Guerra in Ucraina

In particolare il politico americano aveva scritto il pezzo appena dopo la rivoluzione di piazza Maidan. In quell’occasione, l’allora presidente Yanukovyc aveva rifiutato di firmare l’accordo di associazione con l’Ue per siglarne uno con la Russia. In un paese spezzato a metà tra filorussi nell’est e filo occidentali nell’ovest, la decisione del presidente aveva creato un certo scompiglio.

Secondo Kissinger, i “saggi leader ucraini dovrebbero optare per una politica di riconciliazione tra le varie parti del loro paese. A livello internazionale, dovrebbero perseguire una posizione paragonabile a quella della Finlandia“. Si capivano anche le difficoltà che doveva affrontare dal suo interno. “Quella nazione non lascia dubbi sulla sua fiera indipendenza – ha spiegato Kissinger -. E coopera con l’Occidente nella maggior parte dei campi, ma evita accuratamente l’ostilità istituzionale verso la Russia”.

La profezia sulla guerra tra Russia e Ucraina: cosa aveva previsto Kissinger

La chiave per avere una politica di successo in Ucraina secondo Kissinger è che il paese “non deve essere l’avamposto di una delle due parti contro l’altra, ma funzionare come un ponte tra loro”. La Russia dovrebbe rivedere la funzione dell’Ucraina, secondo il diplomatico americano. “Cercare di costringere l’Ucraina a uno status di satellite condannerebbe Mosca a ripetere la sua storia ciclica di pressioni reciproche con l’Europa e gli Stati Uniti”.

D’altra parte “l’Occidente deve capire che, per la Russia, l’Ucraina non potrà mai essere solo un paese straniero, ha una storia complessa e una composizione poliglotta. L’ovest è in gran parte cattolico; l’est in gran parte russo-ortodosso. L’ovest parla ucraino; l’est parla soprattutto russo”, ha spiegato Kissinger. “La Russia non sarebbe in grado di imporre una soluzione militare senza isolarsi e per l’Occidente, la demonizzazione di Vladimir Putin non è una politica; è un alibi per l’assenza di una politica”.

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