Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Il cantante ucciso in carcere dal compagno di cella: cosa è successo

Una notizia che ha fatto il giro del mondo in poche ore, scuotendo anche chi da tempo aveva voltato pagina sul suo nome. Ian Watkins, ex leader dei Lostprophets, è stato ucciso nel carcere di Wakefield, in Inghilterra, dove stava scontando una lunga condanna per crimini sessuali su minori. Il cantante, 47 anni, è stato sgozzato dal compagno di cella, che lo avrebbe colpito alla gola con un oggetto affilato.

Secondo le prime ricostruzioni fornite dal Daily Mail, l’aggressione sarebbe avvenuta all’improvviso, senza alcuna lite precedente. I soccorsi sono stati immediati, ma per Watkins non c’è stato nulla da fare: sarebbe morto dissanguato prima dell’arrivo dei medici. L’uomo accusato dell’omicidio è già stato identificato e si trova ora in isolamento, mentre le indagini interne sono in corso per chiarire le motivazioni dietro l’attacco.

Leggi anche: Cinema mondiale in lutto, addio per sempre alla mitica attrice

Leggi anche: Joe Biden, la notizia è appena arrivata: Stati Uniti sotto choc

Una condanna lunga e un passato di orrori

Ian Watkins era detenuto dal 2013, quando un tribunale britannico lo aveva condannato a 29 anni di carcere per una serie di abusi sessuali su minori, seguiti da ulteriori 6 anni di libertà vigilata. L’ex cantante si era dichiarato colpevole di 13 capi d’imputazione, tra cui il tentato stupro di una neonata, possessione di materiale pedopornografico e incoraggiamento all’abuso su minori tramite internet.

Durante il processo, emersero dettagli agghiaccianti: Watkins conservava 27 terabyte di materiale pedopornografico, equivalenti a migliaia di ore di video e immagini. Il giudice, nel leggere la sentenza, sottolineò come l’imputato non mostrasse “alcun rimorso” per le sue azioni.

Con lui vennero condannate anche due madri, definite dalla stampa britannica “Madre A” e “Madre B”, accusate di avergli permesso di abusare delle proprie figlie. Una delle accuse più scioccanti riguardava un episodio in cui Watkins avrebbe incoraggiato una donna ad abusare della figlia in diretta video, durante una conversazione online.

Un artista caduto nell’abisso

Prima della condanna, Ian Watkins era una figura di spicco della scena musicale britannica. Nato a Pontypridd, nel Galles, nel 1977, aveva fondato nel 1997 i Lostprophets, band metal alternative che aveva conosciuto un enorme successo internazionale nei primi anni Duemila. Con brani come Last Train Home e Rooftops, il gruppo aveva conquistato le classifiche europee e americane, diventando un punto di riferimento della scena nu-metal.

Tutto è crollato nel 2012, quando le autorità inglesi hanno fatto irruzione nella sua casa, trovando prove schiaccianti dei suoi crimini. Poche settimane dopo, la band si è sciolta ufficialmente, prendendo pubblicamente le distanze dal loro frontman. I membri superstiti hanno dichiarato di essere stati “completamente ignari” delle atrocità commesse da Watkins.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure