Natale è alle porte, ma ormai da tempo vediamo nei supermercati e negozi oggetti natalizi, Pandori e Panettoni. E proprio sul panettone focalizziamo l’attenzione. Da sempre il popolo si divide su chi preferisce il classico Pandoro e chi con uvetta e canditi ci va a nozze. Ma ora la sfida non si divide più su uno o l’atro, ma su chi avrà il coraggio di mangiare quello fatto con la farina di grilli e insetti.
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Il primo panettone con farina di grilli e insetti
Non è la prima volta che sentiamo parlare di farina di grilli. Da gennaio da parte dell’Unione Europea è arrivato il via libera ai prodotti che contengono non solo farina di grillo (Acheta domesticus), ma anche le larve del verme della farina minore vendute surgelate, in pasta o essiccate. Questa farina è un’ottima fonte proteica, possedendo una media di oltre il 65% di proteine ad alto valore biologico. Risulta anche ricca di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio. Le sue origini vanno attribuite all’oriente, dove gli insetti vengono consumati anche in altre “versioni” e non solo in forma di farina. (ma questo è un altro discorso!) Ma la cucina italiana, patrimonio dell’umanità come prenderà la scelta di usarla nel panettone?
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