Si torna a parlare dell’incidente avvento a Mestre il 3 ottobre scorso, dove un autobus è precipitato dal cavalcavia Superiore di Marghera, causando la morte di 21 persone e 15 feriti. Le cause che hanno portato al tragico incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti. Ma nuove scoperte sull’autista potrebbero mettere in luce alcuni aspetti irrisolti.
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Incidente di Mestre, la scoperta sull’autista
È stata effettuata l’autopsia sul corpo dell’autista che guidava il bus la sera del 3 ottobre, volato giù dal cavalcavia Superiore di Marghera a Mestre. Gli esami su Alberto Rizzotto, 40enne di Vazzola, non hanno evidenziato tracce di malori. Analizzando la sua cartella clinica, però, si è scoperto che nelle settimane prima dell’incidente, sarebbe andato diverse volte in pronto soccorso, lamentando problemi di cuore. Questa motivazione avrebbe spinto la Procura a disporre di accertamenti sul cuore, che dovranno tramutarsi in una relazione da depositare entro il 10 gennaio. (continua dopo la foto)
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L’indagine
Si torna sull’ipotesi del malore improvviso che ha colpito l’autista, e che ha fatto precipitare il bus. Da un esame clinico del signor Rizzotti, si è scoperto che, alcune settimane si era presentato al Pronto soccorso lamentando problemi al cuore. Per questo la Procura ha richiesto alla cardiologa dell’Università di Padova, Cristina Basso, un nuovo sezionamento del cuore del 40enne. Basso è una luminare e massima esperta a livello nazionale nello studio di decessi legati a problemi cardiaci in grado di sfuggire ai normali esami autoptici. Il nuovo accertamento sulla salma di Rizzotto sarà eseguito martedì 28 novembre.
Ci sono altri tre indagati per la strage di Mestre, (l’amministratore delegato della compagnia di bus “La Linea” e due tecnici del comune) che hanno nominato dei loro consulenti che saranno presenti all’accertamento medico. Dunque i massimi esperti di cuori a rischio si ritroveranno per accertarsi che gli esami vengano seguiti in maniera minuziosa dalla Basso. (continua dopo la foto)
Resta ancora da chiarire il ruolo che ha giocato il guardrail, con quel varco di servizio di oltre 2 metri che ha innescato la caduta. Accertamenti anche sul mezzo, un totalmente bus elettrico. Su questo aspetto nelle prossime settimane la procura conferirà una nuova consulenza meccanica sul semiasse inferiore risultato rotto a una prima analisi.