Incontro tra Trump e Zelensky: il mistero della terza sedia
Nel video diffuso dalla presidenza ucraina si nota una curiosa dinamica: inizialmente si vedono tre sedie e quattro leader intenti a conversare – Trump, Zelensky, Macron e il premier britannico Keir Starmer.
Poi, in una sorta di “cambio di scena”, si passa a due sole sedie e ai soli Trump e Zelensky seduti faccia a faccia. La terza sedia sparisce. Cosa è successo? Incrociando immagini e video, si vede Monsignor Sapienza che, intuendo forse la necessità di un confronto più intimo tra i due presidenti, rimuove la sedia in eccesso, portandola via verso una delle colonne della Basilica. Un gesto semplice ma simbolico, che ha di fatto creato il setting ideale per un colloquio diretto. Anche durante il loro recente incontro alla Casa Bianca, Trump e Zelensky avevano conversato senza l’ausilio di interpreti. Così è stato anche a San Pietro: un confronto diretto, rapido, favorito dall’intervento silenzioso, ma decisivo di Sapienza. (continua a leggere dopo le foto)

Cosa sappiamo della figura discreta di Monsignor Leonardo Sapienza
Secondo alcune ricostruzioni, la terza sedia poteva essere destinata inizialmente a Macron – il primo ad avvicinarsi ai due presidenti – oppure a Starmer, arrivato subito dopo. Fatto sta che, poco più tardi, Zelensky ha incontrato separatamente sia Macron che Starmer. Alla fine, mentre i flash immortalarono il dialogo tra Trump e Zelensky, sullo sfondo rimane la figura discreta di Monsignor Leonardo Sapienza: l’uomo che, ancora una volta, ha saputo orchestrare, senza farsi notare, un momento che potrebbe avere conseguenze ben più grandi del sagrato di San Pietro.