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Infarto a 27 anni dopo aver ignorato un sintomo comune: fate attenzione a questo

L’immagine di una giovane donna in salute, con tutta la vita davanti, difficilmente si associa a una crisi cardiaca. Eppure, per Neena Chauhan, il giorno in cui aveva solo 27 anni è diventato il più spaventoso della sua esistenza. Per settimane, quel segnale insistente che aveva attribuito a una banale stanchezza, si è trasformato in un’emergenza che l’ha portata a un passo dall’arresto cardiaco. La sua storia, raccontata al Birmingham Live, è un monito potente su come il nostro corpo possa inviare messaggi cruciali che spesso scegliamo di ignorare.

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Il segnale ignorato: quando lo stress nasconde l’infarto

Nel 2013, il mondo di Neena Chauhan si è fermato. Ciò che per settimane aveva liquidato come una semplice tensione muscolare o l’inevitabile conseguenza dello stress, era in realtà l’avvisaglia di un infarto imminente. La pressione al petto, inizialmente sottile, è sfociata in un’emergenza critica che ha richiesto l’intervento immediato dei soccorsi. La mattina dell’attacco, come ha rivelato al Birmingham Live, la sensazione era diventata intollerabile, un peso angosciante che non poteva più essere ignorato. Il dolore era “come se qualcosa mi schiacciasse il torace”, una pressione che lei ha descritto vividamente: “un elefante fosse seduto sopra di me“. Questo sintomo, accompagnato da un intenso formicolio al braccio sinistro, sudorazione e difficoltà a respirare, ha spinto i suoi familiari a chiamare rapidamente un’ambulanza.

La prontezza della madre e dei fratelli è stata decisiva. Trasportata d’urgenza all’NHS Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, i cardiologi sono intervenuti immediatamente, inserendo uno stent per riaprire l’arteria ostruita. Un’azione tempestiva che le ha salvato la vita. L’intervento è stato cruciale, come le è stato confermato: “Mi hanno detto che, senza un intervento rapido, avrei potuto andare in arresto cardiaco”. Ma la battaglia di Neena era appena iniziata.

La lunga battaglia post-traumatica e la rinascita

L’impatto di un evento così traumatico non si esaurisce con l’intervento medico. Per Neena, i due anni successivi sono stati un periodo di profonda oscurità. Nonostante fosse sopravvissuta, la sua salute mentale era gravemente compromessa. Ha lottato con forte ansia e un debilitante disturbo post-traumatico da stress (PTSD). “Ero viva, ma non riuscivo più a vivere davvero”, ha raccontato, confessando di avere addirittura “paura di uscire dalla mia stanza”. La paura costante e l’ansia avevano preso il sopravvento sulla sua quotidianità, trasformandola in una prigione emotiva.

La svolta, tuttavia, è arrivata da un momento di introspezione inaspettato: riguardando vecchie foto di una vacanza, ha trovato la motivazione per riappropriarsi della sua vita. Ha capito di dover “riprendere il controllo”. Il cambiamento è stato graduale, ma risoluto: ha iniziato ad allenarsi, trasformando la sua esperienza da trauma a missione. Oggi, a 40 anni, Neena Chauhan è un’attiva promotrice della salute e del fitness. La sua storia non è solo un racconto di sopravvivenza, ma un potente esempio di resilienza che è diventato un faro per gli altri.

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