
La fragile tregua tra Israele e Iran, annunciata con enfasi dal presidente americano Donald Trump, è durata meno di 24 ore. Nella notte del 23 giugno, un attacco “simbolico” dell’aviazione israeliana ha colpito un radar militare a nord di Teheran, scatenando nuove tensioni. Il raid arriva in risposta al lancio di due missili balistici da parte dell’Iran, avvenuto dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Ma cosa è accaduto davvero? E perché la tregua sembra già compromessa?
Leggi anche: Inferno di fuoco, fiamme e distruzione ovunque: isola completamente distrutta

Attacco simbolico concordato: Israele colpisce un vecchio radar
A rompere il silenzio dopo ore di incertezza è stato il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf): «Abbiamo colpito un obiettivo limitato in risposta alla violazione del cessate il fuoco da parte dell’Iran». Il bersaglio è stato un radar militare obsoleto, situato a nord della capitale iraniana. Un’azione calibrata, discussa e approvata direttamente in una telefonata tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu.
«Era necessario dare un segnale», riferiscono fonti vicine al premier israeliano, secondo quanto riportato dal Times of Israel, fa sapere Il Messaggero. Un modo per evitare l’escalation militare senza perdere la faccia di fronte alla propria opinione pubblica. Secondo fonti ufficiali israeliane, l’attacco non ha causato vittime, confermando la natura deliberatamente contenuta dell’operazione.

Missili iraniani e allarmi in Israele: la tregua già violata
La miccia si è riaccesa poche ore dopo l’annuncio del cessate il fuoco, fissato alle 6 del mattino ora italiana. L’Iran ha lanciato due missili balistici, diretti verso il sud di Israele. Uno di questi ha colpito un edificio residenziale a Beer Sheva, provocando quattro vittime civili, come confermato dai soccorritori sul posto. «La distruzione è grave. Il dolore per le vite perse è immenso», ha dichiarato il presidente israeliano Isaac Herzog, recatosi sul luogo dell’impatto.
Il governo israeliano ha subito denunciato la violazione unilaterale della tregua da parte di Teheran, mentre le autorità iraniane hanno accusato Israele di aver attaccato per primo. Un rimpallo di responsabilità che ha fatto emergere una verità scomoda: il cessate il fuoco era troppo fragile per reggere al primo scossone.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva