
L’inserimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cosiddetta “lista di russofobi occidentali” diffusa dal Cremlino ha determinato un significativo inasprimento delle tensioni diplomatiche tra Italia e Russia. Insieme a Mattarella, sono stati menzionati anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto. In seguito a questa pubblicazione, la Farnesina ha comunicato la convocazione dell’ambasciatore russo in Italia, sottolineando la gravità della situazione.
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Perché Mattarella è nella lista nera dei Cremlino dei presunti “russofobi”
Nel dettaglio, la “lista nera” del Cremlino riporta, sotto la voce “Italia”, due citazioni attribuite a Mattarella. La prima è tratta dalla lectio magistralis presso l’Università di Marsiglia nel 2025, dove il presidente italiano aveva definito l’invasione dell’Ucraina un’aggressione paragonabile al progetto del Terzo Reich, affermazione già definita “blasfema” dalla diplomazia russa, riporta Il Corriere.
La seconda dichiarazione risale al discorso per l’ottantesimo anniversario della battaglia di Montecassino nel 2024, quando Mattarella aveva ricordato “la tragedia inumana del popolo ucraino” e riaffermato l’impegno a difendere “pace, libertà e Stato di diritto”.

Perché anche Tajani e Crosetto sono nella lista nera dei presunti “russofobi”
Nel 2024 sono state riportate anche affermazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani e del ministro della Difesa Guido Crosetto, entrambe rilasciate al quotidiano Messaggero. Tajani aveva espresso “l’auspicio di vedere le bandiere ucraine alla marcia del 25 aprile”, mentre Crosetto aveva affermato che “Putin vuole prendersi tutta l’Ucraina”.
Nonostante il carattere politico di queste dichiarazioni, il Cremlino le ha considerate prova di ostilità nei confronti della Russia. Nella stessa sezione compare anche una frase del ministro francese Stéphane Séjourné, probabilmente inserita per errore.
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