Kata scomparsa, è conto alla rovescia per la verità: in arrivo la decisione dalla Procura – Risalgono al 10 giugno le ultime immagini recuperate dai carabinieri di Kata, prima che la bambina di 5 anni scomparisse nel nulla a Firenze. Oggi su «La Nazione» l’intervista al procuratore aggiunto Luca Tescaroli, che è tornato a parlare del caso della bimba scomparsa. Ecco le ultime notizie…
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Kata scomparsa, è conto alla rovescia per la verità: in arrivo la decisione dalla Procura
Il procuratore Tescaroli, alla domanda “Pensate sia morta?”, ha risposto: “Speriamo no”. Dal 10 giugno a oggi non sono arrivate richieste di riscatto o telefonate: “Nulla. Non sono giunte richieste per il rilascio della bambina. A nessuno, sotto alcuna forma. Nessuna richiesta esplicita”, ha detto Tescaroli. Quest’ultimo non si è sbilanciato molto sulle piste investigative aperte: “Sono attività coperte dal segreto istruttorio. Non andiamo dietro ai vaneggiamenti. Continuiamo a vedere e rivedere, a studiare i filmati delle telecamere degli impianti di videosorveglianza. Abbiamo cercato e cerchiamo gli elementi obiettivi, oggettivi, da valutare nel loro insieme. Niente fantasticherie”. (continua a leggere dopo le foto)
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Le indagini proseguono nel massimo riserbo
Nonostante il totale riserbo del procuratore aggiunto Luca Tescaroli che dirige l’indagine con il sostituto procuratore Christine Von Borries e l’altro collega Giuseppe Ledda, l’impressione è possa aprirsi uno spiraglio investigativo. Scrive infatti Giovanni Spano su «La Nazione»: la sensazione è “che su Kata sia iniziato il conto alla rovescia per la verità: che sia la pista del sequestro o della pedofilia. La considerazione che la sospirata svolta possa arrivare dipende anche dall’unanime riconoscimento delle qualità professionali degli inquirenti e degli investigatori dei carabinieri col colonnello Angelo Murgia, comandante il Nucleo Investigativo dell’Arma che ha un ruolo cruciale”. (continua a leggere dopo le foto)
Kata scomparsa a Firenze, grande attesa per la decisione dalla Procura
Purtroppo “le indagini sono state viziate da una falsa partenza”, ha evidenziato Spano. Difatti la mamma di Kata, tornata dal lavoro, ha denunciato formalmente la sparizione della bimba verso l’ora di cena. Pertanto sono andate perse quelle prime 24 ore, decisive nel caso di una persona scomparsa. A gravare anche il contesto: lo stabile dove viveva la bimba è stato sgomberato soltanto una settimana più tardi. Le perquisizioni e i controlli non hanno avuto luogo in ottime circostanze. A distanza di ben due mesi, l’inchiesta continua a procedere in attesa di una definitiva svolta.