
L’indagine sul delitto di Garlasco si arricchisce di ulteriori elementi grazie alle ultime analisi forensi portate avanti nell’ambito del nuovo filone di indagini. La procura ha disposto una nuova consulenza per chiarire la natura dell’arma utilizzata nell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli. Elemento su cui si è speculato molto, ma sul quale non è mai arrivata una risposta definitiva. La parola all’esperta Luisa Regimenti, medico legale e docente dell’Università Tor Vergata di Roma.
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Garlasco: l’autopsia su Chiara e le ferite al capo
Sono trascorsi quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi. La giovane venne trovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007. L’autopsia mise in luce una violenza estrema, dettaglio che ancora oggi alimenta il dibattito. A commentare la vicenda è stata la professoressa Luisa Regimenti, medico legale e docente dell’Università Tor Vergata di Roma, che ha definito l’accaduto “un’esecuzione brutale: chiunque l’abbia uccisa la conosceva ed era animato da un odio cieco”. Per il delitto è stato condannato l’ex fidanzato Alberto Stasi, mentre attualmente risulta indagato Andrea Sempio, amico d’infanzia del fratello della vittima.
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“C’è compatibilità”: arriva l’aggiornamento
Tra le ipotesi più accreditate sulla possibile arma del delitto Garlasco, prende sempre più corpo quella relativa al Baby Tonfa, uno strumento di autodifesa impiegato nelle arti marziali. La professoressa Luisa Regimenti, ha affermato che l’oggetto “è compatibile con il foro sulla tempia del cadavere”. Questo elemento si intreccia con la posizione di Andrea Sempio, praticante di Krav Maga e attuale unico indagato.
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