Il 2025 ha portato un’estate dal volto inatteso. Lungo la costa, dai lidi romagnoli fino alla Sardegna, le presenze si sono ridotte, i lettini sono rimasti vuoti e i ristoratori parlano di calo del giro d’affari. Eppure, in mezzo a questa crisi balneare, c’è una località che non solo ha resistito, ma ha visto crescere il flusso di turisti, attirando migliaia di presenze proprio nei giorni più caldi di agosto.
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Bibione: il Ferragosto del tutto esaurito
Nel momento in cui altrove le prenotazioni arrancavano, Bibione ha registrato quasi 18.000 ombrelloni occupati durante la settimana di Ferragosto. Un risultato che stride con il calo medio del 20-30% riscontrato in altre zone costiere. La città balneare veneta ha saputo unire mare, natura e prezzi accessibili, trasformandosi nella meta prediletta di famiglie, gruppi di amici e visitatori stranieri.
Prezzi calmierati in un’estate di rincari
Uno dei motivi principali del successo è la politica tariffaria. In pieno agosto, un appartamento per sei persone nella fascia “comfort” può costare circa 28 euro a testa al giorno, mentre un ombrellone parte da 21 euro, con possibilità di noleggio anche per mezza giornata. Cifre che impallidiscono rispetto ai listini di altre destinazioni dove un posto in spiaggia può arrivare a superare i 100 euro. La strategia è chiara: offrire tariffe sostenibili per mantenere alto il tasso di occupazione.
L’unione fa la forza: il modello cooperativo
A Bibione, la concorrenza tra operatori turistici lascia spazio alla collaborazione. Albergatori, campeggi, agenzie immobiliari e concessionari di spiaggia lavorano insieme, coordinando le offerte e stabilendo listini condivisi. Questa alleanza permette di proporre pacchetti completi e prezzi competitivi, mantenendo la località attraente anche nei momenti di crisi.
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